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"Con la crisi gialloverde il Cavaliere può trovare nuovi spazi di manovra"

Pregliasco (Youtrend): "Centrodestra favorito se si torna alle urne. E con il proporzionale..."

"Con la crisi gialloverde il Cavaliere può trovare nuovi spazi di manovra"

«Con questa crisi Silvio Berlusconi può riconquistarsi un suo spazio. E potrebbe farlo in maniera ancora maggiore se la maggioranza giallorossa decidesse di cambiare il sistema elettorale in senso proporzionale». Lorenzo Pregliasco, direttore di Youtrend e della società di ricerca Quorum, analizza il momento del centrodestra e lo stato di salute della coalizione che tutti i sondaggi indicano come maggioritaria nel Paese.

Nelle consultazioni Lega, Forza Italia e Fdi hanno chiesto le elezioni. I distinguo tra le varie forze di centrodestra, però, sono continui.

«L'impressione è che se togli i primissimi giorni in cui lo scenario delle elezioni sembrava concreto, il centrodestra in questa fase sia quasi scomparso dal dibattito. Un paradosso visto che si tratta del campo enormemente favorito in caso di un ritorno alle urne. Il nostro sondaggio ci dice che la discesa della Lega viene compensata dall'aumento di Giorgia Meloni. Unito il centrodestra vale il 47%. È vero però che certe dichiarazioni restituiscono l'immagine di un centrodestra diviso e proiettato verso un futuro proporzionale».

Esiste oggi lo spazio per un centrodestra non sovranista?

«Quello spazio esiste ma fino a un certo punto. La finestra per un centrodestra di stampo moderato si è chiusa il 4 marzo 2018 con la Lega primo partito. Salvini supera Berlusconi: nessuno ci aveva mai neppure provato prima, lì si sancisce che il centrodestra è a guida leghista con una impostazione meno liberale, ma più nazionalista».

Berlusconi rivendica come necessario il ritorno a un centrodestra a trazione liberale che non si chiuda in se stesso.

«Berlusconi fa capire che si sente all'opposizione del governo, ma con accenti diversi dagli altri, come già ha dimostrato con il famoso schema Ursula per l'elezione della presidente della Commissione europea. Di certo Berlusconi sa che si andasse verso il proporzionale potrebbe dare qualche carta. Le nostre simulazioni sono interessanti perché dicono che con il proporzionale Forza Italia diventerebbe determinate per la maggioranza di centrodestra».

La creazione del governo giallorosso quali conseguenze potrebbe avere per il centrodestra?

«Sembra che Salvini possa subire un modesto indebolimento e possano riaprirsi spazi per Forza Italia e per Giorgia Meloni il cui partito sembra offrire oggi una prospettiva e una alternativa interessante per molti eletti ed elettori».

Ignazio La Russa dice che bisogna far ripartire il dialogo, ma Forza Italia deve chiarire la propria collocazione europea.

«Forza Italia oggi pesa poco nel Partito Popolare Europeo, l'Italia ha eletto pochi rappresentanti nei due gruppi maggiori. E questo pesa sulla possibilità di influenzare le scelte del gruppo, al di là del prestigio dei suoi eletti».

L'alleanza Pd-Cinque stelle potrebbe trasformarsi in un patto politico e favorire un ritorno a un sistema bipolare?

«Sì, se si sgonfia uno dei due soggetti che oggi sembra entrambi a rischio, Insomma, può accadere ma a condizione che ne rimanga uno solo. È chiaro che il soggetto più in difficoltà sono i Cinque stelle visto che possono perdere la spinta di protesta e anti-sistema, prima con l'alleanza con Lega poi con quella, obiettivamente clamorosa, con il Pd, il nemico di sempre, l'incarnazione del male, un partito verso il quale il movimento ha sempre manifestato una diffidenza che definirei antropologica fin dalla sua nascita. Insomma, la ri-bipolarizzazione dello spettro politico potrebbe avvenire ma difficilmente con due forze che hanno lo stesso livello di consenso.

Potrebbe essere possibile soltanto se il Pd inglobasse in qualche modo i Cinque stelle».

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