Roma. La banda del buco finisce sepolta nel tunnel, l'ultimo bandito salvato dopo nove ore. «Siete guardie?», ha detto ai pompieri l'uomo appena estratto dalle macerie, chiedendo sigarette e da bere. Una storia pazzesca. Scavano un cunicolo per raggiungere una banca, ma il pavimento cede. Resta intrappolato per ore mentre i colleghi di «lavoro» se la danno a gambe levate e il palo in strada avverte il 112. Hanno scavato per tutto il giorno i vigili del fuoco di Roma per estrarre dalle macerie di un negozio al 42 di via Innocenzo XI il terzo uomo di un gruppo di pluripregiudicati, due campani e due romani, sepolto vivo a 6 metri nel sottosuolo. I tre compari, fuggiti subito dopo il cedimento, sono stati fermati dai carabinieri. Non parlano, non sanno spiegare quali lavori di ristrutturazione stessero effettuando e, soprattutto, se il loro vero obiettivo fosse la filiale Unicredit a 270 metri dalla struttura crollata o la vicina Crèdit Agricole Italia.
Un classico. Dopo aver abbattuto il piano terra del negozio sarebbe bastato poco per entrare nell'impianto fognario che passa accanto ai sotterranei della banca. Quindi al caveau. Un colpo, è l'ipotesi più accreditata, da portare a segno durante il lungo weekend di Ferragosto, dalla sera di venerdì a martedì mattina. La «banda del buco» sarebbe entrata in azione una volta penetrata all'interno dell'istituto di credito, probabilmente con martelli pneumatici, laser e fiamma ossidrica, per arrivare alla camera blindata.
Intanto le operazioni per salvare l'ultimo uomo, Andrea, 35 anni, sono andate avanti per tutto il pomeriggio con mezzi speciali, gli escavatori del nucleo Saf, Speleo Alpino Fluviale, e dell'Usar, l'Unità di soccorso per eventi sismici, esplosioni, crolli. «Aiutatemi, fatemi uscire da qui» urlava l'uomo, alimentato con liquidi e tenuto in vita con un cannello collegato alle bombole di ossigeno.
Secondo una prima ricostruzione i quattro, tre all'interno dell'esercizio commerciale, uno in strada, avrebbero scavato il tunnel sotto il pavimento del negozio verso via Gregorio VII per arrivare a piazza Pio XI dopo aver percorso le fogne di via Domenico Barone. Quasi 300 metri in strada, meno di 200 attraverso le cloache della capitale. Ma il cunicolo crolla, due di loro riescono a uscire mentre il terzo rimane incastrato. Il quarto componente del gruppo, quello che gli inquirenti sospettano essere il palo, viene bloccato a poca distanza. Per mettere in salvo il 35enne intrappolato i vigili del fuoco prima scavano con una ruspa una voragine parallela al tunnel aspirando la terra mista ad argilla che lo imprigiona. Poi il rischio di far crollare la parete fa utilizzare solo strumenti a mano. Una corsa contro il tempo: caldo torrido e scarsa ossigenazione fanno temere il peggio. Poco prima delle 20 l'uomo viene riportato in superficie e messo in salvo. Le sue condizioni sono buone anche se viene portato in ospedale per accertamenti. Il bilancio provvisorio è di due arresti per resistenza e due denunciati per danneggiamento.
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