Crollano i reati, il virus ferma anche il crimine

Quasi azzerate le denunce "classiche", lievitano quelle per le violazioni dei decreti

Crollano i reati, il virus ferma anche il crimine

È crisi anche per loro: spacciatori, ladri d'auto, scippatori, topi di appartamento, taccheggiatori: chiusi i negozi, deserti i parchi, presidiate le case dai loro inquilini, il mondo del microcrimine conosce un fermo senza precedenti. A raccontarlo sono anche le statistiche che un po' da tutta Italia raccontano come le denunce «classiche» siano crollate. Mentre salgono (in attesa di capire se si tratti davvero di un reato) le denunce per violazione dei divieti di circolazione stabiliti nei decreti per fronteggiare l'epidemia. Negli uffici delle Procure e delle Questure, il flusso consueto delle notizie di reato è ormai ridotto ai minimi termini, se non fosse per le violazioni dei decreti: tra le quali si annidano storie surreali, come quella dei tre lombardi che in barba ai divieti sono andati a fare un'escursione in Valtellina, dove uno è precipitato in un dirupo. È arrivata la Finanza che prima li ha salvati e poi denunciati.

Tra le città dove i delitti sono crollati si segnala Trieste, che finora deteneva il triste record degli stupri e delle truffe, nonché in un solo anno di ben 1.698 furti in appartamento. Qui il conto delle denunce ordinarie si è praticamente azzerato, come spiega il procuratore Carlo Mastelloni: «Le forze dell'ordine in questi giorni sono impegnate al 70 per cento nei controlli. Questo non significa che non facciano anche opera di prevenzione per altri reati, ma chi è dedito all'attività criminale resta a casa perché ha paura pure lui di essere contagiato». Anche a Napoli il conto dei fascicoli aperti dalla Procura è vicino allo zero, ma per un altro motivo: vista la carenza d'organico, il procuratore Giovanni Melillo ha disposto la sospensione del lavoro di iscrizione dei fascicoli tranne che per i reati di mafia, terrorismo, di corruzione e di codice rosso. Per gli altri, comprese le violazioni ai divieti di circolazione, ci sarà tempo dopo, tanto la prescrizione è sospesa. Ed è sicuro che saranno molti: gli ultimi dati nelle due procure di Napoli parlano di trecento denunce per circolazione abusiva in pochi giorni.

Numeri notevoli anche a Bari, dove le denunce per il reato 650 (la disobbedienza ai decreti) hanno raggiunto le duemila unità, tanto che le forze dell'ordine hanno dovuto ricorrere ai droni per individuare dall'alto spostamenti e affollamenti illegali. Ma qui la microcriminalità non si ferma e anzi sfrutta le chance offerte dall'emergenza, prendendo di mira i negozi chiusi e addirittura le scorte di mascherine all'interno del Policlinico. C'è poi la situazione di Milano dove il procuratore Francesco Greco, davanti ai numerosi casi di mancato rispetto dei divieti, sta meditando di incriminare gli irriducibili non per il 650, che è punito blandamente, ma per violazione delle norme sanitarie contro le epidemie, che non può essere liquidata con un'oblazione. Però anche a Milano le iscrizioni dei nuovi fascicoli sono di fatto ferme a causa della chiusura quasi totale degli uffici, per cui si aprono solo i fascicoli più gravi. Tutte le altre denunce verranno iscritte quando gli uffici riapriranno.

Anche qui il numero dei reati classici è crollato dai duecento al giorno dei mesi antivirus a poche decine. Crescono in modo allarmante le denunce per interruzione di pubblico servizio sporte dall'azienda dei trasporti contro cittadini esasperati dall'emergenza che se la prendono con l'incolpevole personale. Mentre nella montagna di denunce per violazione dei divieti di spostamento - oltre un centinaio nella sola giornata di ieri - affiorano anche qui storie bizzarre. C'è l'uomo sorpreso a portare il cane a fare la pipì: ma a un chilometro da casa. Ci sono i due fidanzati che per una passeggiata romantica scelgono via Gola, il cuore dello spaccio.

L'oscar va però al ladro che rubava in un supermercato: oltre che per furto è stato denunciato anche per violazione degli obblighi. Andare a rubare non è un giustificato motivo: neanche se lo fai per mestiere.

(ha collaborato Daniela Uva)

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