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Crosetto al Pentagono: "Italia alleato prezioso". E Washington chiede più impegno nei Balcani

Bilaterale con il segretario alla Difesa Usa Austin. Sul tavolo anche l'Africa

Crosetto al Pentagono: "Italia alleato prezioso". E Washington chiede più impegno nei Balcani

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Washington. Inizia con uno scambio di battute sulle reciproche «stazze» l'incontro tra Lloyd Austin e Guido Crosetto. «Ho trovato una persona che mi fa sembrare piccolo», scherza il capo del Pentagono, «Dopo dobbiamo misurarci...», replica il ministro della Difesa. Esauriti i ringraziamenti reciproci, quelli Usa per il ruolo italiano nella difesa del Fianco Sud della Nato e per il sostegno all'Ucraina; e quelli italiani per l'amicizia «speciale» con Washington, si entra nel vivo del bilaterale. A riferirne i contenuti è lo stesso Crosetto, in un incontro con i giornalisti.

Innanzitutto, il tema che in questo momento sembra prioritario per l'Italia: l'Africa. Roma ha chiesto la cooperazione degli Usa per la strategia politica ed economica «a 360 gradi», il cosiddetto Piano Mattei, che l'Italia intende attuare nel continente. Il focus è stato in particolare su quelle nazioni sulle quali l'Italia ha una conoscenza maggiore, Libia e Tunisia». Con Austin c'è stato quindi un «confronto di idee». Per Crosetto, questo può essere «il Secolo dell'Africa» e la strategia a medio e lungo termine, per arginare l'influenza di Russa e Cina e di entità come la Wagner, serve un approccio dell'intero Occidente. Il capo della Difesa commenta la novità del giorno, l'invettiva di Yevgeny Prigozhin, il capo del gruppo di mercenari russi, che «ha aperto una ferita nel racconto di Mosca» sull'invasione dell'Ucraina e squarciato un velo di omertà e disinformazione». Insomma, per Crosetto le parole del boss della Wagner non sono «estemporanee», come altri suoi passati interventi, ma sono «destinate a lasciare un segno». Quanto alle difficoltà della controffensiva ucraina, per Crosetto non giungono inattese. «Quello che si sarebbe incontrato era chiaro a tutti, anche agli ucraini». Le protezioni russe «sono rilevanti» e le forze di Mosca più numerose. E tuttavia, «non esiste un Piano B». L'obiettivo della guerra, ribadisce, è che «l'Ucraina sia libera», non la disfatta russa. «Nessuno ha pensato di sconfiggere la Russia in questa guerra. La Russia deve tornare in Russia».

Nell'incontro con Austin, riferisce il capo della Difesa, gli Usa non hanno chiesto altri aiuti italiani per Kiev, rispetto a quanto il nostro Paese ha già fatto e sta facendo: «Non ci sono state altre richieste». Quanto alla Coalizione creata per la fornitura di F-16 all'Ucraina, Crosetto ribadisce che l'Italia «ha escluso la sua partecipazione». La richiesta americana di un «maggiore impegno» italiano è invece giunta per quanto riguarda i Balcani. L'Italia ha confermato la disponibilità ad «aumentare la presenza in Althea (la missione in Bosnia-Erzegovina, ndr) e a continuare la presenza in Kfor (quella in Kosovo, ndr)», riferisce Crosetto. C'è poi un capitolo sul quale il ministro della Difesa annuncia per il futuro una serie di «novità» con «reciproci vantaggi». È quello dei domini di conflitto del futuro, lo Spazio e il Cyber.

Gli Usa, dice Crosetto, sono «all'avanguardia» in questi settori, ma l'Italia, con le sue eccellenze tecnologiche, «può inserirsi» all'interno della leadership Usa.

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