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Il Csm "piccona" il dl Sicurezza: "Non rispetta la Costituzione"

Il Csm mette nel mirino il dl Sicurezza fortemente voluto dal ministro degli Interni, Matteo Salvini

Il Csm "piccona" il dl Sicurezza: "Non rispetta la Costituzione"

Il Csm mette nel mirino il dl Sicurezza fortemente voluto dal ministro degli Interni, Matteo Salvini. La Sesta Commissione del Csm ha inviato una relazione al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Il documento che mercoledì sarà all'esame del plenum è stato approvato all'unanimità. I relatori sono il laico Alberto Maria Benedetti (M5s) e il togato Paolo Cricuoli di Magistratura Indipendente. Il Csm avrebbe ravvisato diverse "criticità" nel provvedimento. La Commissione ha sottolineato il fatto che il decreto non "rispetterebbe gli obblighi e le garanzie" previste dalla Costituzione. "Il legislatore - si legge nel parere - non individua i parametri in base ai quali il questore può decidere di trattenere o meno lo straniero, in tal modo accordandogli una discrezionalità svincolata da qualsiasi tipizzazione dei presupposti di esercizio come tale non conforme al grado di garanzie richieste dall’articolo 13 della Costituzione".

E ancora: nel documento che sarà vagliato dal plenum si osserva che "l’ampliamento della categoria dei reati-presupposto del diniego o revoca della protezione internazionale appare per talune fattispecie non pienamente rispettoso degli obblighi costituzionali derivanti dagli articoli 10 e 117 della Costituzione". Insomma il Csm di fatto prova a "smontare" il dl Sicurezza che è una delle proposte principali dell'azione di governo leghista.

Il parere rileva poi l"estensione della "gamma della manifesta infondatezza delle domande di protezione a ipotesi di difficile inquadramento o eccessivamente valutative" così come è ritenuto "troppo indeterminato" il presupposto per l'ipotesi di detenzione amministrativa.

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