Cuba ha già scordato il Papa. 882 oppositori vanno in cella

Il regime castrista non ha cambiato volto. Francesco dovrebbe fare una telefonatina

Cuba ha già scordato il Papa. 882 oppositori vanno in cella

Caro papa Francesco, prima di tutto buongiorno e se non ha ancora fatto colazione, buon appetito. Le volevo dire, lei che ha in tasca i numeri dei cellulari di tutti i grandi della terra, non farebbe magari una telefonatina a quegli amici suoi che l'hanno accolta tanto degnamente a Cuba? Vede, gli oppositori al regime, che lei purtroppo non ha fatto in tempo a incontrare durante la sua visita pastorale, scrivono che i detenuti politici a Cuba durante il mese di settembre sono stati 882, un terzo dei quali acciuffati e sbattuti in galera poco prima della sua visita. Sarà vero? Sarà falso? Magari non sono 882 ma 328 o anche meno, ma ci sembra difficile che la Comisiòn Cubana de Derechos Humanos y Reconciliacion Nacional si sia inventata tutto. Lei ne sa niente? Sappiamo che sua eccellenza il presidente Raúl Castro lasciando il Vaticano qualche mese fa, dopo averla incontrata, dichiarò che sarebbe tornato volentieri nel seno di Santa Romana Chiesa se tutti i cattolici fossero come lei, e questa dichiarazione può facilitare le cose. Il settimanale americano Newsweek ha messo in copertina una domanda irriverente: «Ma il Papa è cattolico?».

Le polemiche teologiche ci trovano purtroppo impreparati, ma qui la questione concreta: è vero o no quel che dicono gli oppositori cubani? Non è che lei per caso chiamerebbe per informarsi e darebbe notizie anche a noi? Ci scusi il disturbo. Buona giornata e buona cena.

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