Dad in aumento in una classe su 4

Il calvario della scuola continua. Esplode il numero delle classi in didattica a distanza anche perché il tracciamento non funziona

Dad in aumento  in una classe su 4

Il calvario della scuola continua. Esplode il numero delle classi in didattica a distanza anche perché il tracciamento non funziona, le Asl non rispondono alle richieste delle scuole e il supporto promesso dal governo non è mai arrivato. L'Associazione Nazionale Presidi, Anp, ha condotto un sondaggio tra i dirigenti scolastici che dipinge una quadro molto grave. Circa il 32% di classi in dad nella scuola dell'infanzia, 23% nella primaria. Le cose vanno meglio per medie e superiori grazie ad un maggior numero di studenti protetti dal vaccino. Qui la dad scende al 9% ma si deve aggiungere un 29% di classi in didattica integrata, vaccinati in classe e non vaccinati a casa. Tra docenti e amministrativi la media nazionale degli assenti è del 7%. «Numeri in evoluzione -avverte il presidente Anp, Antonello Giannelli, -Da settimane denunciamo il caos nel quale sono costrette a lavorare le scuole e la necessità di semplificare le misure di gestione dei casi di contagio». Anche l'Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, Andis, si appella al governo denunciando «l'accresciuto carico di lavoro al quale sono sottoposti i dirigenti scolastici e i loro collaboratori nell'applicazione dei protocolli di sicurezza». Paolino Marotta, presidente Andis spiega che oramai tutto il lavoro dei dirigenti scolastici e dei docenti è assorbito dalla gestione dei positivi. Impegnati tutto il giorno «a fare tracciamenti, provare ad interloquire con le aziende sanitarie, gestire le comunicazioni con le famiglie, attivare la didattica digitale integrata o a distanza, verificare le certificazioni del personale, organizzare attività in presenza per gli alunni con disabilità o con Bisogni Educativi Speciali, far fronte al contenzioso attivato dal personale no vax», avverte Marotta.

A riconoscere la necessità di semplificare le regole, garantendo l'impegno del governo in questo senso, il sottosegretario alla Salute,

Andrea Costa. «Credo che sia utile abolire il tampone per il rientro in classe dei ragazzi che sono in didattica a distanza - dice Costa- Occorre chiarire che una classe in dad non va in quarantena ma in autosorveglianza».

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