Dagli Usa missili per 850 milioni ma stop ai raid a lungo raggio. L'Ucraina: "Non li consultiamo"

Il nodo delle armi americane. Attacco a un impianto petrolifero russo, droni verso Mosca e S. Pietroburgo

Dagli Usa missili per 850 milioni ma stop ai raid a lungo raggio. L'Ucraina: "Non li consultiamo"
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Il divieto all'Ucraina di usare armi a lunga gittata contro la Russia arriva direttamente da Washington, che nel frattempo approva la vendita di missili per 850 milioni di dollari all'alleato. Secondo quanto rivela il Wall Street Journal, da mesi il Pentagono blocca l'utilizzo di missili a lungo raggio da parte delle truppe di Volodymyr Zelensky per colpire l'interno della Russia, impedendo a Kiev di impiegare un'arma potente nella sua lotta contro l'invasore. Secondo due funzionari Usa, una procedura di approvazione ad alto livello del dipartimento della Difesa ha vietato all'Ucraina dalla tarda primavera di lanciare gli Atacm di fabbricazione americana, dando al capo del Pentagono Pete Hegseth la parola finale. Un veto che di fatto ribalta quanto deciso dall'ex presidente Joe Biden, il quale invece aveva dato il via libera, e ha limitato le operazioni militari di Kiev, mentre la Casa Bianca cercava di convincere il Cremlino ad avviare colloqui di pace.

Se il quotidiano fa sapere che almeno in un'occasione è stata inoltrata la richiesta di usare sistemi missilistici tattici, ma è stata respinta, Zelensky riguardo il divieto "silenzioso" del Pentagono sostiene con Sky News che il suo esercito ha utilizzato le armi per colpire obiettivi in profondità all'interno della Russia, e che non si consulta con Washington al riguardo. Peraltro, anche il presidente Donald Trump ha affermato che "è molto difficile, se non impossibile, vincere una guerra senza attaccare" il paese invasore. Mentre in un messaggio a Zelensky per l'indipendenza del suo Paese che il leader di Kiev ha pubblicato su X, ha scritto che "è venuto il momento di porre fine a una carneficina senza senso. Gli Usa sostengono un accordo negoziale che porti a una pace duratura che fermi lo spargimento di sangue e salvaguardi la sovranità e la dignità dell'Ucraina".

Nel frattempo, sempre secondo il Wsj, gli Stati Uniti approvano la vendita di 3.350 missili a Kiev: si tratta in particolare degli SM-6 ERAM, anti-balistci e anti-nave che hanno una gittata fino a 450 km e sono in grado di colpire quindi non solo aerei e missili da crociera. Una commessa da 850 milioni che deve essere finanziata in gran parte dai Paesi europei. Sul terreno, sabato sera le autorità russe hanno chiuso temporaneamente molti aeroporti - tra cui quelli di Mosca e San Pietroburgo - dopo che le difese aeree hanno abbattuto diversi droni ucraini che si avvicinavano alla capitale, alla seconda città della Russia e alla sua regione, Leningrado. Le restrizioni sono state poi revocate ma almeno tre compagnie aeree - Aeroflot, Rossiya e Pobeda - hanno annunciato modifiche ai loro orari, secondo la Tass. Inoltre, le difese aeree russe hanno abbattuto 21 droni ucraini solo nella regione di Bryansk, ha dichiarato il governatore Alexander Bogomaz.

L'emittente REN TV riferisce poi che un incendio è divampato nella centrale nucleare di Kursk, nella parte occidentale del Paese, dopo che l'esercito di Mosca ha abbattuto un drone ucraino, ma le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco. E nelle stesse ore, droni ucraini hanno colpito anche un impianto industriale di Syzran, città nella regione di Samara.

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