Dai democratici a Forza Italia: «Il premier mi ha deluso»

Massimiliano ScafiRoma Basta con Renzi, «mi ha deluso», basta con il Pd, «non mi ritrovo più nella loro linea politica». E così Maria Tindara Gullo, che pure alle primarie del 2013 fu la più votata in Sicilia, passa a Forza Italia.Anche lei, come Francantonio Genovese, ha subito l'attrazione fatale di Miccichè?«Ah, ah. Diciamo che sono sempre stata democristiana e che adesso aderisco a un partito moderato che si sta rinnovando. Quindi, certo, ho parlato con Miccichè. La mia è una scelta ponderata e sofferta».Cosa l'ha spinta a lasciare il Nazareno?«La linea politica. Già da tempo non mi trovavo d'accordo su alcune scelte del partito».E su che cosa non era d'accordo?«Mah, ad esempio la Buona Scuola, il Jobs Act... però ho continuato a votare seguendo le indicazioni del gruppo».Non sono particolari, è il cuore delle riforme del governo. Perché non se n'è andata prima? «Per un senso di lealtà».E sulla decisione non ha pesato il caso del suo mentore Genovese, l'ex segretario del Pd siciliano arrestato per l'inchiesta sulla formazione, liberato quest'estate e ora arrivato a Forza Italia?«Certo, ha pesato. Pensavo che il Pd non fosse garantista ad intermittenza. Azzolini è stato salvato, Genovese invece, visto che eravamo alle porte della Europee, è stato sacrificato. Due pesi e due misure. Però la decisione finale è stata politica, io sono di centro e sono entrata in un partito di centro».

Strano, da sinistra accusano sempre Renzi di essere troppo di centro...«Renzi? Non so più cos'è, dove sta...».L'ha sentito in queste ore?«No. Ho parlato con Guerini e Rosato. Brave persone, hanno cercato di convincermi, ma ormai...».

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