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Dai video in tre lingue alle "pillole" quotidiane. La rincorsa di Letta che copia gli avversari

Incalzato dai sondaggi disastrosi, il leader dem sfodera persino il bus come fece Prodi. E si appella all’"Europa della solidarietà"

Dai video in tre lingue alle "pillole" quotidiane. La rincorsa di Letta che copia gli avversari

La campagna elettorale di Enrico Letta non ha gli «occhi della tigre»: semmai ha il volto della rincorsa. I sondaggi continuano a raccontare di una Caporetto annunciata del Partito Democratico, mentre le ultime due iniziative messe in campo dal segretario assomigliano più che altro a tentativi d'imitazione e poco a zampate feline. Dalle parti del Nazareno, tra gli annunci più roboanti delle ore appena trascorse, è spuntata la strategia per diffondere il programma: «Nei prossimi giorni presenteremo una proposta al giorno, faremo in modo che diventino il cuore della campagna elettorale stessa». Il presidente Silvio Berlusconi, con le pillole per «levare da torno la sinistra», ha anticipato il leader del centrosinistra di qualche tempo.


Che dire, poi, del video in tre lingue con cui l'inquilino del Nazareno ha cercato di marcare a zona Giorgia Meloni? Il presidente di Fdi, con il discorso in spagnolo, inglese e francese, ha lanciato più messaggi alla comunità europea ed a quella internazionale, mentre il vertice dem ha utilizzato lo strumento del video in più lingue soltanto per ribadire il suo pensiero sull'avversario. La sensazione è che la Meloni avesse qualcosa da dire, Letta, al limite, qualcosa da osteggiare. Comunque sia, Letta ha provato la carta della sovrapposizione: «Abbiamo bisogno di un'Europa forte, di un'Europa della salute, di un'Europa della solidarietà. Ma tutto questo possiamo farlo soltanto senza nazionalismi nei Paesi europei e se ogni Paese cerca di stare insieme agli altri in modo solidale», ha osservato l'ex presidente del Consiglio. E ancora: «Fratelli d'Italia è alleata di Vox, il partito di estrema destra che considera l'Unione europea una minaccia per la sovranità dei loro Paesi, rappresenta l'ultra conservatorismo, il negazionismo del cambiamento climatico, l'ultranazionalismo ed è contro l'immigrazione, contro la comunità Lgbt». Infine il più classico degli appelli disperati: «Come sempre, la destra italiana sta interpretando il ruolo del capro espiatorio, sta giocando la carta del vittimismo. Ieri la colpa era del sistema finanziario internazionale o dell'establishment, oggi invece è la stampa internazionale ed estera, solo perché stanno facendo il loro lavoro. Continueremo a batterci per convincere gli italiani a votare per noi e non per loro. A votare per un'Italia al centro dell'Europa». Ylenia Lucaselli, parlamentare di Fdi, ha reagito così: «A Enrico Letta va il premio Oscar per miglior copiatore non protagonista. Il video in tre lingue con cui solleva, come oramai avviene quotidianamente, il grande allarme della destra è un'iniziativa alquanto pietosa, che ben definisce la campagna elettorale del Pd: zero proposte e molte polemiche, riflesso dell'allergia al voto dei dem, che danneggiano, queste sì, l'immagine dell'Italia a livello internazionale».


Dopo il ricalco delle pillole di Berlusconi e quello del video della Meloni, manca il Carroccio. Non ci sarebbe da stupirsi, adesso che la Lega di Matteo Salvini ha reso noto di aver strutturato la sua campagna elettorale attorno al concetto di «Credo», se i dem provassero a fare qualcosa di simile. C'è poi un elemento della campagna elettorale di Enrico Letta che è sempre frutto di un'imitazione ma senza sfociare nel campo avversario: anche Romano Prodi aveva il suo pullman elettorale.

L'odierno leader del Pd, che ha annunciato il tour per l'Italia, ha sfoderato un mezzo simile ma elettrico.

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