New York Un poker d'assi sul conflitto ucraino e i tentativi russi di imporre un nuovo ordine mondiale. Nei documenti segreti del Pentagono finiti su Twitter e Telegram ci sono anche quattro scenari «jolly» ipotizzati dagli 007 Usa. Le «wild card», come le definisce il New York Times, includono la morte di Vladimir Putin e quella di Volodymyr Zelensky, il cambio di leadership all'interno delle forze armate russe e un attacco ucraino al Cremlino, e sono contenute in un'analisi della Defense Intelligence Agency che valuta come potrebbero influenzare l'andamento della guerra.
I documenti sugli scenari vengono creati spesso dalle agenzie di intelligence, e sono progettati per aiutare militari o politici a ragionare sui possibili esiti di determinati eventi. Il file, datato 24 febbraio 2023, ha la dicitura «un anno» (riferito all'invasione russa) e suggerisce che il conflitto si protrarrà. Uno dei quattro scenari svela cosa potrebbe accadere se l'Ucraina colpisse il Cremlino e identifica un'ampia gamma di potenziali implicazioni. L'evento potrebbe portare a un'escalation, con Putin che risponde alle proteste pubbliche lanciando una mobilitazione militare su vasta scala e considerando l'uso di armi nucleari tattiche. Oppure, i timori della gente potrebbero indurlo a negoziare. «L'amministrazione Biden - sostiene il Nyt - è stata particolarmente preoccupata per un possibile attacco a Mosca da parte di Kiev, per il rischio che provochi una drammatica escalation da parte della Russia. E i pericoli di un simile attacco da parte dell'Ucraina sono uno dei motivi per cui gli Stati Uniti sono stati riluttanti a fornire a Zelensky missili a lungo raggio».
I funzionari americani hanno rifiutato di dire se il documento sia autentico, ma è simile ad altri prodotti dallo Stato maggiore congiunto del Pentagono che sono stati riconosciuti come reali. Nelle scorse ore è stata poi diffusa un'altra rivelazione che riguarda la presunta presenza attuale in Ucraina di decine di militari dei reparti speciali del Regno Unito e di altri paesi della Nato, impegnati verosimilmente come consiglieri sul fronte delle operazioni di guerra contro la Russia. Sulla credibilità dei contenuti attribuiti ai documenti segreti che sarebbero sfuggiti al Pentagono il ministero della Difesa britannico invita alla «cautela», pur senza smentire categoricamente nulla, ma sottolineando tramite un portavoce che contengono «un significativo livello d'imprecisione su alcuni punti». Il ministro della Difesa ucraino Oleksyi Reznikov, da parte sua, ha smentito l'informazione secondo cui ci sarebbero unità speciali di paesi della Nato in Ucraina, definendola «assolutamente falsa». Nelle carte attribuite agli Usa c'è un «mix di informazioni false, oppure vere ma non aggiornate», ha precisato.
Il Cremlino, invece, tramite il portavoce Dmitry Peskov ha affermato come «molto prima che queste carte saltassero fuori, avevamo e abbiamo informazioni sul fatto che molti istruttori provenienti da paesi della Nato, incluso il Regno Unito, stanno prendendo parte alle operazioni di combattimento».
E dalla Cina sono arrivate accuse a tutto campo a Washington: «Questi documenti mostrano chiaramente che gli Stati Uniti sono profondamente coinvolti nella crisi ucraina e hanno a lungo utilizzato i loro vantaggi tecnologici per condurre comportamenti indiscriminati, furto e sorveglianza di tutte le nazioni del mondo, compresi i loro alleati», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin. A suo parere gli Usa devono spiegazioni alla comunità internazionale quando i «valori democratici» rivendicati «non sono altro che una copertura e uno strumento che utilizzano per cercare il proprio interesse».
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