Cronache

Dalle Asl ai poliziotti, ecco cosa cambia

Poteri speciali al capo della Protezione civile Borrelli. I porti restano aperti

Dalle Asl ai poliziotti, ecco cosa cambia

Sarà un commissario, proprio come fu per la Sars, a gestire lo stato d'emergenza che il Consiglio dei ministri ha dichiarato per il coronavirus. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha proposto il nome dell'attuale capo della protezione civile Andrea Borrelli. Toccherà al commissario gestire i fondi stanziati e dettare le regole da seguire per affrontare la possibile diffusione dell'infezione.

E per fare il punto sui primi adempimenti, ieri si è riunito il comitato operativo della Protezione civile a cui ha partecipato lo stesso premier Giuseppe Conte. In queste ore dovrebbe essere emanata un'ordinanza per fissare i termini con cui diramare le indicazioni della prima fase dell'emergenza. Successivamente il commissario, che sarà affiancato da una struttura ad hoc, destinerà in base alle necessità i cinque milioni stanziati dal governo e metterà nero su bianco le regole da seguire nei controlli da effettuare negli aeroporti e nelle Asl, che dovranno occuparsi di gestire possibili contagi. Potrà aumentare le forze dell'ordine da impiegare per le verifiche e detterà le linee guida comportamentali da adottare in presenza di persone che manifestano sintomi sospetti.

Una delle prime misure prese dal governo è stata lo stop ai voli da e per la Cina mentre, come confermato dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli «i porti resteranno aperti», ma verranno applicati i protocolli per lo stato d'emergenza che prevedono di rafforzare i controlli sui viaggiatori in arrivo. Il commissario deciderà la durata del blocco aereo e fisserà i protocolli standard nei terminal per chi arriva in Italia attraverso gli scali. Già nei giorni scorsi erano stato predisposto negli aeroporti lo screening con misurazione della temperatura delle persone in arrivo dalla Cina. Verranno incrementati con visite in caso di sintomi influenzali di passeggeri provenienti da aree a rischio.

Verranno anche impartite istruzioni alle Regioni e le aziende sanitarie: l'obiettivo è individuare per ogni territorio strutture che diventino di riferimento per gestire eventuali casi, con reparti in grado di disporre accertamenti sui casi sospetti. Le analisi verranno effettuate sempre allo Spallanzani di Roma, dove verranno fatti confluire gli eventuali malati. Lo stato di emergenza, che durerà sei mesi, consentirà poi alle strutture che ne avranno bisogno di procedere a rifornimenti immediati di materiali sanitari come farmaci, siringhe, mascherine.

«Sul nuovo coronavirus vogliamo dare un messaggio di assoluta serenità. Il Servizio sanitario nazionale è molto forte, abbiamo scelto fin dall'inizio di avere un livello di attenzione che è il più alto in Europa. In questo momento siamo l'unico Paese che ha interrotto i collegamenti con la Cina, l'Oms ha riconosciuto pubblicamente che siamo quelli con il più alto livello di vigilanza e di salvaguardia delle persone», ha ribadito il ministro della Salute, Roberto Speranza, che aveva già annunciato che la prevenzione alla diffusione del coronavirus sarebbe stata affrontata con misure «equivalenti a una epidemia di colera e peste».

È stato già potenziato il numero telefonico di pubblica utilità «1500» per fornire informazioni 24 ore su 24 sul coronavirus.

Sulla prevenzione restano valide le raccomandazioni già diffuse dal ministero della Salute per ridurre l'esposizione al contagio e che si concentrano soprattutto sull'igiene delle mani e delle vie respiratorie.

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