Elezioni politiche 2022

Dalle sardine agli ex grillini: Letta imbarca proprio tutti

Il segretario del Pd punta ad allargare la coalizione di centrosinistra facendo leva su candidati che siano in grado di intercettare il voto dei più giovani

Il segretario del Pd Enrico Letta
Il segretario del Pd Enrico Letta

È una corsa contro il tempo quella del segretario del Partito democratico Enrico Letta; sulle sue spalle c’è il peso della rincorsa al centrodestra, accreditato da tutti i sondaggisti come vincitore delle prossime elezioni politiche del 25 settembre. L’esponente dei democratici, però, non sembra demordere e le previsioni impietose che vengono diffuse quotidianamente dagli organi di informazioni non lo abbattono. La coalizione avversaria, se si votasse oggi, raggiungerebbe il 57% delle preferenze alla Camera dei deputati e il 58% al Senato, numeri netti che delineano chiaramente qual è l’orientamento degli elettori italiani. Ecco perché Letta sarà costretto a pescare fuori dal recinto del centrosinistra se vorrà avere la speranza di accorciare le distanze con il centrodestra.

Un’impresa titanica che spinge il segretario del Pd a osare come mai ha fatto in passato. L’obiettivo è imbarcare quanta più gente possibile nel listone che dovrà contrapporsi alla coalizione di Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il Corriere della Sera si sofferma sul piano messo in piedi dagli strateghi dei democratici. Il faro è puntato sui più giovani, il popolo che anima i social media, e quindi, dopo la corte serrata alle sardine e agli ex militanti del Movimento 5 Stelle, si tenta di coinvolgere gli internauti con la speranza di racimolare voti utili ad avvicinare il centrodestra. Per fare ciò, si devono scegliere i candidati giusti, capaci di attrarre le nuove generazioni.

Il quotidiano di via Solferino fa un nome: Elly Schlein, la vice del presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Pur essendo già esperta, l’ex esponente di “Possibile” sembra avere presa sui più giovani e, poi, è gradita all’elettorato di Articolo Uno, altra costola del variegato centrosinistra. I dem fanno la corte anche all’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti ma, a quanto pare, quest’ultimo si è già promesso a Luigi Di Maio che lo candiderà nella sua lista. Gli altri nomi sono quelli che girano già da un po’: l’economista Carlo Cottarelli, che resta ancora da convincere, Filippo Andreatta, figlio dell’economista Beniamino, mentore di Letta, e il magistrato-scrittore Gianrico Carofiglio.

Per quanto riguarda le quote rosa si parla di Annamaria Furlan, ex segretaria della Cisl, la quale si è detta disponibile a scendere in campo, e dell’eurodeputata dei Verdi Monica Frassoni. Letta, in ogni caso, ha ricevuto già una serie di no, come quello pronunciato da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant' Egidio. Tra i giovanissimi, quelli che dovrebbero infiammare l’elettorato dei social media, ci sono Marco Sarracino, segretario del Pd di Napoli, e Silvia Roggiani, la coordinatrice dei centomila volontari per la campagna elettorale. Insomma, Letta è pronto a imbarcare proprio tutti pur di portare a casa un voto in più. Il timore è che il Movimento 5 Stelle, che fungerà da terzo polo, possa favorire ancora di più la coalizione di centrodestra.

Al momento, lo schema di gioco che si va delineando nel centrosinistra è più o meno questo: la lista Progressisti e democratici del Pd, con cui correrebbero anche esponenti di Demos e Articolo Uno, come Roberto Speranza. Papabili alleati: la lista Azione-Più Europa, la lista Verdi-Sinistra Italiana e la lista di Tabacci, quel Centro democratico che al Senato ha già accolto la formazione di Di Maio. Tra i candidati forti, oltre ai capi di partito, ci dovrebbero essere le capigruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, e due presidenti di Regione: Stefano Bonaccini e Nicola Zingaretti. Come anticipato da Il Giornale.it, comunque, resta difficile trovare la quadra nel centrosinistra.

Troppe le divergenze tra le diverse anime della coalizione e non basta mettersi insieme a prescindere, le esperienze del passato, prima fra tutte quella dei Progressisti nel 1994, insegnano.

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