Dall'economia alla Libia il Cav chiede coraggio

Berlusconi preoccupato per l'inerzia del governo sulle grandi emergenze. E Romani: "Quest'estate Renzi si è limitato allo sport inutile delle secchiate"

Dall'economia alla Libia il Cav chiede coraggio

«È arrivato il momento di avere coraggio e finirla con la manutenzione ordinaria». L'estate è agli sgoccioli e anche se i lavori di Camera e Senato riprenderanno tra il 3 e il 4 settembre, già da domani ad Arcore potrebbe riunirsi lo stato maggiore di Forza Italia per tirare le somme di un agosto difficile sul fronte economico e preoccupante sul versante internazionale. Con un'azione di governo su cui Silvio Berlusconi inizia a nutrire qualche dubbio e molte preoccupazioni.

Pubblicamente tace da tempo l'ex premier. Ma nelle conversazioni private di questi giorni non nasconde il timore che durante quest'ultimo mese l'esecutivo abbia peccato di una certa inerzia. Di qui le perplessità. Non solo sul versante economico dove servono «misure straordinarie», ma pure sui tanti dossier esteri aperti, primo tra tutti l'emergenza umanitaria in Libia che «va affrontata di petto» anche perché l'Italia è direttamente coinvolta dall'arrivo di migliaia di profughi.

Soprattutto di questo, dunque, si parlerà nelle riunioni che si terranno nei prossimi giorni a Villa San Martino, con Berlusconi deciso a buttare giù una serie di proposte «serie e sensate» da sottoporre al Parlamento e, dunque, al governo. L'approccio dell'ex premier, insomma, resta quello degli ultimi mesi, con una piena disponibilità al confronto con l'esecutivo e senza contraddizioni pregiudiziali. Purché – è il senso dei ragionamenti del leader di Forza Italia – non ci siano preclusioni da parte della maggioranza. Per il governo, insomma, è arrivato il momento di osare.

Non è un caso che sul punto si soffermi in modo piuttosto deciso Paolo Romani, convinto che per l'esecutivo sia arrivato il momento di «smetterla di andare a rimorchio» e «uscire dall'immobilismo». «Durante tutto il mese di agosto – attacca il capogruppo di Forza Italia al Senato – l'unica cosa che ha fatto il governo è tirarsi addosso le secchiate di acqua gelata, uno sport piuttosto inutile oltre che offensivo per i malati che certo avrebbero più bisogno di beneficenza che di gavettoni». Urge, invece, «affrontare le emergenze in vista di autunno che si annuncia particolarmente caldo». A partire dalla crisi in Libia, visti gli sbarchi di questi giorni e l'inerzia dell'Europa. «Mare Nostrum – dice Romani – è evidentemente un fallimento, ora è necessario che l'Italia sia capofila di un intervento forte per arginare il problema».

Ma c'è anche il capitolo economico. «La linea di Francoforte dettata dalla Bundesbank – spiega Romani – ha generato solo recessione. I parametri di Maastricht hanno fatto il loro tempo. Su questo vorremmo che il governo si confrontasse con il Parlamento e il Paese». Ecco perché Forza Italia sta preparando una proposta complessiva sull'economia: dal rapporto con l'Europa al problema delle tasse e del debito. Non è un caso che Il Mattinale , la nota politica del gruppo alla Camera, elenchi i dieci punti di quella che definisce «Agenda Berlusconi» partendo da flat tax , attacco al debito e manovra choc che preveda 40 miliardi di tasse in meno in funzione della crescita.

«Finora – fa notare il presidente della commissione Finanze della Camera Daniele Capezzone – Renzi ha messo in campo solo ipotesi da “zero virgola”, cioè interventi per gestire l'esistente senza incidere su spesa e debito e, per giunta, aggravando il quadro fiscale con tasse su casa e risparmio».

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