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Ecco chi è il "Gigi Riva" della politica

Lo zio era un ministro democristiano, ma l'onorevole Salvatore "Sasso" Deidda ha comunque deciso di militare a destra. Chi è l'onorevole sardo di Fdi

Ecco chi è il "Gigi Riva" della politica

Finché è stato un metallaro convinto lo hanno chiamato "Ferro", poi con il tempo è diventato per tutti "Sasso", magari anche per quella sua passione per i tiri da tre punti nella pallacanestro. In termini cestistici, certi gesti vengono definiti "sassate".

L'onorevole Salvatore "Sasso" Deidda ormai usa il soprannome che gli hanno affibiato per gli slogan ed i volantini elettorali. Tanto lo chiamano così. Meloniano doc, ha iniziato come tanti esponenti di Fratelli d'Italia, iscrivendosi da giovanissimo al Fronte della Gioventù. La prima curiosità non è di poco conto: "Sasso" proviene da una famiglia democristiana. Tanto democristiana da poter vantare un ex ministro, lo zio del deputato. L'appartenenza al giovanile del Movimento Sociale Italiano non era scontata, anzi. "La notizia che militavo nel Fdg non destò moltà felicità tra i miei cari... . Avevo quindici anni", ci racconta l'onorevole, che è stato eletto alla Camera dei deputati, per il primo mandato, alle scorse elezioni politiche.

Un percorso senza soluzione di continuità: l'impegno attivo ha avuto inizio con il primo banchetto ed è arrivato sino ai giorni nostri. La scenografia di fondo è quella comunitaria. La stessa che contraddistingue gli ambienti della destra targata Giorgia Meloni, ma su base regionale e quindi identitaria e specifica. La sezione è la "Caravella", uno storico presidio sardo che ha fatto da avamposto in una Regione dove cavalcare certi temi può non risultare semplice: la Sardegna non è rossa, ma non è neppure Roma, dove essere di destra è meno complesso che alltrove.

L'onorevole Deidda, un po' come tutto il mondo da cui proviene, considera le elezioni un mero passaggio e non una finalità essenziale. La priorità è il donarsi e studiare, ci ripete. Forse è anche per questo che, al netto degli anni trascorsi in sezione, è stato eletto solo due volte: prima come consigliere di circoscrizione a Cagliari, poi in Parlamento. Racconta di aver cercato, volta per volta, di sostenere il candidato più adatto e più meritevole.

In realtà, "Sasso" ha tentato pure la scalata verso Strasburgo e Bruxelles, ma alle europee del 2014 Fratelli d'Italia non ha raggiunto il quorum. Pareva un'ecatombe, poi Fdi è riuscito a rialzarsi, con i risultati che conosciamo. Giorgia Meloni è un'"amica" - ripete "Sasso" -, ma questo non significa che all'onorevole vengano fatti sconti, tutt'altro. I due si conoscono da quando il leader di Fdi capeggiava "Gli Antenati", un movimento studentesco nato per contrastare la riforma dell'Istruzione del ministro Rosa Russo Iervolino. Erano gli anni 90'. E comunque la candidatura di "Sasso" non deriva dal rapporto amicale con il presidente del partito, bensì dal percorso militante e dalla scelta compiuta dalla sua comunità regionale. Se c'è una generazione di cui fa parte, quella è la "generazione Atreju", di cui abbiamo parlato a lungo in questo approfondimento.

Certo, "Sasso" si dice riconoscente nei confronti della Meloni e non nasconde di lavorare pure affinché il leader possa essere fiero del suo operato: "Se lei studia 100 - annota - io devo studiare 101". Di battaglie fondamentali ce ne sarebbero tante. Tre sono quelle che hanno contraddistinto il deputato più di altre. Dipendesse dall'onorevole, la Sardegna sarebbe già zona franca. Non è la panacea di tutti i mali, insiste, ma serve a compensare il fatto di essere un'isola: "Il mare è una risorsa, ma è anche un ostacolo insormontabile", aggiunge. "Sasso" si dice orgoglioso della probabile revisione della legge 244 del 2012, che aveva previsto tagli agli organici del settore Difesa. Le intenzioni del deputato di Fdi su quel provvedimento dovrebbero essere approvate nell'arco delle prossime settimane. E poi quasi un'utopia: far sì che la Sardegna possa essere, attraverso una rinnovata rete di traporti, collegata al resto del Belpaese, per una "Italia tutta unita". Il che fa il paio con la battaglia per la zona franca, che "permetterebbe a tanti sardi di rientrare e che attrarrebbe più imprenditori". In materia di passioni personali, c'è da sbizzarrirsi.

Il periodo haeavy metal è passato, ma l'esponente di Fdi era un fan sfegatato dei Metallica, degli Iron Maiden e dei Bon Jovi, solo per citare alcuni gruppi: "Nessuno si ricorda di me con i capelli, ma all'epoca li avevo abbastanza lunghi", fa presente l'esponente politico. E poi c'è il calcio: Salvatore "Sasso" Deidda è fuori dal giro degli ultras, ma continua ad andare in curva con il gruppo degli Sconvolts: "Non vedo l'ora che riaprano gli stadi", rivela. La Cagliari calcistica significa soprattutto Gigi Riva, che per l'onorevole è il simbolo di cosa significhi amare la città cagliaritana e l'intera Regione: "Ha vinto lo scudetto in un'epoca in cui trasferirsi in Sardegna voleva dire quasi essere puniti. Con quella vittoria e con la promessa di rimanere a Cagliari, Riva ha dimostrato che i nostri non sono luoghi sperduti". Se quella terra ha un eroe, quello è proprio il centravanti che ha portato l'Italia sul tetto d'Europa nel 1968.

Il sindaco del capoluogo sardo, che è Paolo Truzzu, dice che l'onorevole Deidda è "come un fratello". Del resto i due hanno condiviso la medesima esperienza comunitaria. Se proprio deve individuare un difetto di "Sasso", il primo cittadino cita la permalosità, ma quello è un tratto che il duo condivide, annota. "Concreto, leale, lavoratore e risolutore di problemi, ma mai mediante prove di forza": questa è la definizione sintetica che ci ha fornito l'onorevole Wanda Ferro sul suo collega di scranno e di partito. Sono quei complimenti, quasi fisiologici, che vengono fatti a chi ha percorso la strada della gavetta.

Certo è che, potendo utilizzare la parola "Sasso", ideare slogan diventa un gioco da ragazzi.

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