Con dati simili all'Italia la Merkel chiude "Il virus capisce solo la legge della forza"

Coprifuoco alle 21, chiusure locali dove crescono i casi. La cancelliera si vaccina con AstraZeneca e sceglie la linea dura per tutti i tedeschi

Con dati simili all'Italia la Merkel chiude "Il virus capisce solo la legge della forza"

Berlino. «Sono felice di aver ricevuto oggi la mia prima vaccinazione con AstraZeneca»; 67 anni il prossimo 17 luglio, ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ricevuto la prima iniezione per proteggersi dal Covid-19 nel centro vaccinale allestito presso l'ex aeroporto di Tempelhof, nel cuore di Berlino. «Ringrazio tutti coloro che sono coinvolti nella campagna di vaccinazione, e tutti coloro che si vaccinano. Vaccinarsi è la chiave per uscire dalla pandemia», ha scritto Merkel su Twitter dopo aver fatto circolare una foto del certificato vaccinale appena ricevuto. Merkel ha dunque optato per il siero anglo-svedese che nelle ultime settimane ha fatto molto parlare di sé. In Germania il vaccino ribattezzato Vaxzevria è raccomandato per gli over 60.

Con l'iniezione ricevuta dalla cancelliera venuta dall'Est, la Repubblica federale sembra aver superato le lentezze degli ultimi mesi, ingranando finalmente la quarta. Se durante la prima settimana di gennaio venivano vaccinate in media 39mila persone al giorno e 205mila a fine marzo, a metà aprile la media è salita a 518.900 inezioni giornaliere. Oggi il 19% dei tedeschi ha ricevuto almeno una puntura nella spalla: una percentuale ancora bassa rispetta a quella della Gran Bretagna (65%), ma in recupero su quella degli Stati Uniti (23,5%).

Merkel aveva promesso che un'accelerazione della campagna sarebbe arrivata a metà aprile, ed è stata di parola. La leader tedesca non si è però concessa alcun trionfalismo. Al contrario, anche ieri ha ricordato che con il Covid non si scherza e che il virus «capisce solo la legge della forza». I numeri le danno ragione: nelle ultime 24 ore in Germaia sono stati registrati 25.831 nuovi casi di coronavirus e 247 morti.

Venerdì il disegno di legge soprannominato «freno di emergenza» ha iniziato il proprio iter parlamentare. Il ddl è l'ultimo progetto del governo per sottrarre l'applicazione delle regole sul lockdown all'arbitrio dei Länder e uniformare le misure anti-pandemia in tutto il Paese: distretto per distretto, le chiusure degli esercizi commerciali e delle scuole si faranno più severe al crescere dei contagi mentre si allenteranno al miglioramento della situazione. In automatico. Fra i punti più criticati dalle opposizioni c'è il coprifuoco notturno (dalle 21 alle 5) che, dati alla mano, scatterebbe in gran parte del Paese. I sovranisti di AfD hanno fischiato la proposta, i Liberali hanno rilevato la possibile incostituzionalità del provvedimento e gli stessi cristiano-sociali bavaresi, alleati di governo della cancelleria, hanno suggerito di farlo iniziare alle 22.

Per convincere chi in Parlamento non crede che l'approvazione del «freno d'emergenza» sia urgente e necessaria, Merkel ha ricordato che «i medici di terapia intensiva stanno lanciando un appello dopo l'altro per chiedere aiuto. Non possiamo permetterci di lasciare soli dottori e infermieri».

Il governo punta a ottenere l'ok dai due rami del Parlamento entro il 27 aprile: dalla sua la cancelliera può contare sui voti della grande coalizione ma anche su quelli di molti Verdi, secondo i quali i criteri previsti dal ddl per la chiusura delle scuole sarebbero anzi troppo permissivi.

Mentre sale il numero dei vaccinati, la Germania si prepara dunque a nuove chiusure. In questo senso Berlino sembra seguire più Londra che Roma: anche nel Regno Unito del premier Boris Johnson la riapertura di pub e altri esercizi non essenziali risale a lunedì scorso, dopo 99 giorni di serrata.

E mentre Merkel tenta di domare il virus e i Länder, le scuole tedesche si uniscono alla lotta contro la pandemia: da lunedì gli scolari berlinesi dovranno essere testati due volte alla settimana, con tamponi forniti dagli stessi istituti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica