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"Responsabilità chiare". E Italia Viva scaccia i sospetti

Il Pd attacca Renzi per l'esito del voto sul Ddl Zan al Senato. Ma il fondatore d'Iv scaccia i sospetti

Ddl Zan, Renzi: "Responsabilità chiare". E Italia Viva scaccia i sospetti lle

Il leader d'Italia Viva Matteo Renzi commenta a caldo l'esito del votazione sul Ddl Zan, rimarcando come sia stato il segretario del Pd Enrico Letta a chiudere qualunque ipotesi di dialogo, nonostante da più parti fossero provenute richieste tese ad alcune modifiche del testo originale.

L'ex premier respinge pure i sospetti sulle suggestioni secondo cui sarebbero stati i senatori d'Iv ad affossare il Ddl Zan. I conti, a ben vedere, sono dalla parte dell'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, perché a mancare sono stati parlamentari riconducibili proprio al Pd, oltre che al MoVimento 5 Stelle, come spiegato in questo retroscena.

Renzi, stando a quanto ripercorso dall'Adnkronos, ha preso posizione sulle responsabiità del tramonto del Ddl Zan: "Per mesi - ha detto - ho chiesto di trovare un accordo per evitare di far fallire il ddl Zan. Hanno voluto lo scontro e queste sono le conseguenze. Chi polemizza sulle assenze dovrebbe fare i conti con i 40 franchi tiratori". E, in effetti, alla formazione politica del nazareno, pallottoliere alla mano, mancano parecchi voti rispetto a quelli annunciati nelle ore che hanno preceduto il voto. E ancora: "La responsabilità di oggi - ha aggiunto il leader d'Iv - è chiara: e dire che per Pd e Cinque Stelle stavolta era facile, più facile dei tempi di 'O Conte o morte. Non importava conoscere la politica, bastava conoscere l'aritmetica".

Il senso è che Enrico Letta, guardando meglio tra i suoi e tra gli alleati pentastellati, avrebbe dovuto comprendere la necessità di un'apertura maggiore. Tra gli "imputati", in queste ore, è spuntato il correntone di "Base riformista" che, a differenza del segretario del Pd, ha spesso preferito domandare maggiore dialettica politica sul provvedimento che sarebbe dovuto intervenire sotto il profilo normativo sull'omotransfobia.

Nel corso del pomeriggio, la senatrice e vicepresidente d'Iv Teresa Bellanova ha respinto ogni accusa: "Come era evidente - ha postato su Facebook l'ex ministro - , alla fine sono mancati i numeri. Nonostante il voto compatto di Italia Viva, 23 franchi tiratori tra Pd, Leu e M5S, affossano il Ddl Zan. Vengono al pettine i nodi di chi a parole dichiarava di essere per la legge, mentre nei fatti era interessato unicamente al consenso. Oggi il Paese ha perso l'occasione di portare a casa una legge di civiltà".

Iv, in sintesi, rivendica di aver avuto una compattezza.

Il Pd, dal canto suo, avrebbe dovuto badare meglio alle opinioni dei suoi parlamentari, mentre iniziano ad emergere anche i nomi dei possibili francotiratori presenti nel MoVimento 5 Stelle: il senatore Sergio Puglia potrebbe aver votato a favore della "tagliola" proposta dal centrodestra.

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