Il ddl Zan slitta a dopo l'estate. E Fdi rafforza il testo Fi-Lega

Accorpati i due testi nonostante l'opposizione del Pd. La Lega: anche col taglio delle audizioni serve tempo

Il ddl Zan slitta a dopo l'estate. E Fdi rafforza il testo Fi-Lega

Dialogo. Sembra una parola perduta nello scontro aperto al Senato sulla legge contro l'omofobia, il ddl Zan approvato dalla Camera che la sinistra vorrebbe far votare entro luglio senza modifiche a Palazzo Madama, mentre il centrodestra ha già presentato un nuovo disegno di legge. Un muro contro muro in commissione Giustizia che avrà come prima conseguenza la conclusione delle audizioni dopo l'estate, con un prevedibile strascico di accuse reciproche di voler imporre il bavaglio a chi la pensa diversamente o di voler affossare la legge sull'omofobia.

Risuona l'appello di Sergio Mattarella ai partiti al confronto costruttivo, a lavorare insieme senza abbandonare le proprie idee e opinioni. «Confrontarsi è ben diverso che agitare le idee come motivi di contrapposizione insuperabile» dice da Brescia il presidente della Repubblica e il pensiero va anche al ddl Zan, divenuto terreno di uno scontro che al momento sembra insuperabile.

La commissione Giustizia del Senato ieri ha certificato ancora una volta la contrapposizione, mentre la legge contro l'omofobia rallenta la marcia a tappe forzate verso l'approvazione che volevano imprimergli Pd e una parte di M5s. Il partito di Enrico Letta ha più volte definito una manovra diversiva la proposta di legge del centrodestra (prima firmataria Licia Ronzulli, Forza Italia, seguita da Matteo Salvini, Lega, Paola Binetti, Udc, e Gaetano Quagliarello, Cambiamo), a cui si è aggiunta anche l'adesione dei Fratelli d'Italia di Giorgia meloni. L'ampiezza dello schieramento che sostiene il nuovo ddl di centrodestra è molto consistente e sempre più difficile da ignorare.

Il presidente della commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari, tra le proteste della sinistra, ha deciso di abbinare i due provvedimenti, appellandosi al regolamento del Senato. A questo punto l'iter prosegue con l'analisi congiunta della nuova proposta del centrodestra e del testo Zan già approvato alla Camera.

Il Pd, fanno sapere dal Nazareno, si aspetta «tempi certi di discussione in aula: un conto è l'esercizio del confronto, un conto è l'ostruzionismo». Il dem Franco Mirabelli ha chiesto a Ostellari di organizzare i lavori «in modo che si possa votare il testo base del ddl Zan entro giugno per arrivare in aula a luglio». Replica l'azzurra Licia Ronzulli: «Perché correre per piantare una bandierina? Fare una legge in fretta e male non è la soluzione. Dovremmo sederci e dare più contributi possibili. Su questi temi non ci si deve dividere ma arrivare a una buona legge condivisa da tutti».

Il calendario dei lavori è atteso per domani. Le audizioni previste sono circa duecento, e anche se Ostellari ha promesso di ridurne il numero, escludendo coloro che sembravano opportuni prima della presentazione del testo di centrodestra, la previsione è che i tagli non saranno tali da consentire tempi così stretti.

La Lega desidera ascoltare tra gli altri il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, omosessuale dichiarato, la drag queen Platinette, esperti di diritto come Alberto Gambino, Alfredo Mantovano, Mauro Ronco, Domenico Airoma, Pino Morandini (Movimento per la vita), lo psichiatra Tonino Cantelmi, la suora salesiana Anna Monia Alfieri, esperta di scuola, il segretario della Cei, monsignor Stefano Russo.

Senza una drastica riduzione degli interventi, anche con quattro audizioni a settimana, la tabella di marcia porta a dopo l'estate. Senza dire che basta un solo emendamento approvato (col voto di Iv o M5s) per rimandare la legge alla Camera.

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