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Il Ddl Zan va in freezer. E ora scoppia la "rissa"

Botta e risposta sul disegno di legge, è bufera fra i parlamentari. Iv: "Sono risuonate le campane a morto per il Ddl Zan". Pd, M5s e Leu: "Nessuna proposta in calendario"

Il Ddl Zan va in freezer. E ora scoppia la "rissa"

In politica si torna ancora una volta a discutere sul Ddl Zan. Il popolo italiano si vedrà presto costretto a sottostare alle regole del green pass imposte dal governo, la situazione immigrazione è quanto mai disperata e sono tanti i cittadini a trovarsi in difficoltà economiche a causa della dichiarata emergenza sanitaria, eppure nei palazzi c'è chi ancora si accapiglia sul tanto dibattuto disegno di legge. Dopo l'ultima proposta avanzata da Italia viva (questo, almeno, stando a quanto affermato dal partito), la discussione generale del provvedimento è stata rimandata a settembre: ed è stata subito polemica.

La posizione di Italia viva

Stizza da parte del gruppo guidato da Matteo Renzi. Dopo aver visto respingere dalla conferenza dei capigruppo a Palazzo Madama la propria proposta di trovare un accordo sul Ddl prima della pausa estiva, il capogruppo di Iv Davide Faraone ha così commentato ai microfoni di LaPresse: "Come previsto, oggi, nella conferenza dei capigruppo in Senato, sono risuonate le campane a morto per il ddl Zan: il Pd ha detto per l’ennesima volta NO al ddl Zan, mentre i grillini hanno perso la parola da tempo sulla legge contro l’omofobia".

Secondo Faraone, sarebbero una decina le occasioni in cui il Partito democratico avrebbe rifiutato i tentativi di Italia viva per "portare a casa la legge". Dal 19 maggio, Iv avrebbe dunque ricevuto una lunga serie di "no", vedendo quindi svanire la possibilità di far approvare la legge.

"Sono passati solo pochi giorni da quando il segretario Pd Letta e i suoi senatori reclamavano l’urgenza di approvare il Ddl Zan. Ma il quadro nel frattempo è cambiato: il capogruppo Iv Davide Faraone che oggi ha chiesto di trovare un accordo sulla controversa legge e di procedere con la discussione generale, è rimasto solo, nel gelo generale trasformato presto in urla", spiegano alcune fonti di Italia viva. "La richiesta ha innervosito Pd e M5S, imbarazzati dal dover spiegare, ad un passo dalle agognate vacanze, questo improvviso dietrofront. In realtà le motivazioni degli sponsor del disegno di legge, erano evidenti da settimane. Verificata più volte l’assenza di maggioranza sul testo licenziato alla Camera, considerati anche i tanti voti segreti previsti. Ma il segretario del Pd ha preferito che il Ddl non passasse, morendo in battaglia. Peccato che a morire oggi sono i dirittì dicono i renziani".

Accuse pensati quelle di Italia viva, che prevede la ripresa della discussione sul Ddl Zan ad ottobre inoltrato, quando le elezioni amministrative saranno ormai alle spalle.

La furiosa replica di Pd, M5s e Leu

Le dichiarazioni di Italia viva hanno naturalmente suscitato le risentite reazioni dei partiti tirati in ballo. Secondo la presidente del gruppo Misto e senatrice di Leu Loredana De Petri non ci sarebbe stata nessuna proposta avanzata da Italia viva. "Leggere sulle agenzie che la capigruppo ha respinto la proposta di Iv, di trovare un accordo portare il ddl Zan in aula, è stata una scorrettezza. Dato che questa proposta non c'è mai stata", ha sbottato la parlamentare, come riportato da AdnKronos. "Faraone ha semplicemente chiesto in capigruppo di fare una riunione di maggioranza per vedere se si trovava un'intesa per portare il ddl Zan in aula e chiuderlo in settimana. La capigruppo non ha il compito né è la sede dove poter parlare di temi".

Dello stesso avviso anche la presidente dei senatori Pd Simona Malpezzi: "Noi eravamo in capigruppo, dopo avere approvato all'unanimità il calendario dei lavori, abbiamo letto una storia del tutto diversa".

"C'è l'amarezza di vedere utilizzato strumentalmente il ddl Zan", ha proseguito la rappresentante dem. "Non mandare i diritti in vacanza significava già tre settimane fa, non presentare emendamenti e votare compatti, continuando a dire che ci potevano essere dei margini per la mediazione quando di mediazione non si tratta. Se Faraone davvero avesse fatto una proposta differente, il calendario dei lavori dell'aula non sarebbe stato votato all'unanimità".

Malumori anche da parte del Movimento 5Stelle.

"Non c'è stata nessuna proposta di inserire il provvedimento in calendario, non c'è stata alcuna richiesta in tal senso", ha confermato il segretario del gruppo pentastellato Vincenzo Santangelo.

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