De Luca difende le spese folli della Campania. “Siamo spartani, voi bevete troppi grappini”

Il governatore si affida all'ironia ma non contesta i numeri choc. La Lega: "Esce con le ossa rotte, impari a contare"

De Luca difende le spese folli della Campania. “Siamo spartani, voi bevete troppi grappini”
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Lo sceriffo De Luca sbrocca sulle spese milionarie della Regione Campania per interpreti, traduttori, lavanderia e stipendi dei politici. Come al solito il governatore dem della Campania Vincenzo De Luca si affida all'ironia, senza però contestare nel merito i numeri pubblicati nell'inchiesta de Il Giornale. «Mi riferiscono di articoli di stampa, di affermazioni di politici che, in relazione alla Campania, propongono dati e statistiche su questioni di bilancio o di personale, del tutto campate in aria. Piccola demagogia, piccoli politicanti, grandi somari. Nel ribadire che la Campania scrive De Luca - si presenta come un modello di trasparenza e di rigore spartano, che è pronta alla sfida dell'efficienza e al confronto dei dati con qualunque livello istituzionale, mi limito - a 40 gradi all'ombra - a una sola considerazione conclusiva e preventiva, rivolta soprattutto a interlocutori del Nord: per favore, a Ferragosto niente grappini». Il solito schema deluchiano: palla in tribuna. La Regione guidata dall'esponente dem ha speso nell'anno 2023 715mila e 203,77 euro per traduttori e interpreti. La Lombardia guidata dal leghista Attilio Fontana per lo stesso servizio ha speso poco più che 30mila euro. Al governatore risponde il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli: «A chi accusa il Nord di proporre dati campati in aria e quindi citare numeri falsi, faccio notare che questi dati sono rilevazioni del Siope, ovvero il Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici della Ragioneria Generale dello Stato che rileva telematicamente incassi e pagamenti delle amministrazioni pubbliche. In buona sostanza: chi contesta questi numeri ufficiali, da cui la Campania esce con le ossa rotte, contesta la Ragioneria Generale dello Stato. I numeri di cui abbiamo parlato, e da cui la Campania esce con le ossa rotte, sono quindi dati ufficiali che evidentemente qualcuno non ha mai letto. Con o senza grappini.

La matematica non è un'opinione e i numeri son numeri: leggerli può far male anche al Nord ma, in questo caso, fa male soprattutto ai cittadini del Sud, che finalmente potranno comprendere come siano andate le cose fino ad oggi». Interviene anche il capogruppo della Lega in Regione Severino Nappi: «Escono fuori i numeri del disastro di De Luca».

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