De Magistris accusa Minniti per difendere i teppisti

Il sindaco contro il Viminale sui disordini di Napoli: "Ha ceduto a Salvini". Il leader della Lega: "Poveretto"

De Magistris accusa Minniti per difendere i teppisti

Il duello in tv è tra Luigi De Magistris e Matteo Salvini, per le violenze e i disordini attorno alla manifestazione del leader leghista alla Mostra d'Oltremare. Ma al centro c'è lui, Marco Minniti. Il sindaco di Napoli, nella trasmissione «In mezz'ora» su Rai3, non riconosce di aver fatto un errore negando lo spazio richiesto, anzi attacca il ministro dell'Interno. Lucia Annunziata gli chiede se Minnniti abbia ceduto all'intransigenza di Salvini e De Magistris risponde: «Penso di sì». Poi aggiunge che l'ordinanza del ministro per permettere il comizio leghista è «un provvedimento senza precedenti, non è mai capitato che sia stata requisita la Mostra d'Oltremare. Fra una decisione di buon senso e assecondare il capriccio di Salvini, si è preferito sequestrare la Mostra d'Oltremare».

Il leader della Lega è in collegamento video e commenta di De Magistris: «Sono qui a parlare d'altro, non di quel poveretto». E ancora: «Non ho capito chi pagherà i danni fatti dagli amici del sindaco, secondo me dovrebbe pagarli il sindaco». L'Annunziata gli chiede se Minniti l'ha difeso e lui: «Lo ringrazio, ha fatto qualcosa che in un paese normale non si dovrebbe fare. Salvini può non piacere ma in democrazia chiunque può parlare, non è normale che un ministro intervenga perchè c'è un sindaco bizzarro. Salvini dovrebbe parlare senza che mille poliziotti debbano fronteggiare trecento teppisti».

Per De Magistris non è così. Racconta di aver parlato con Minniti, per ribadire che il Comune di Napoli «di fronte alle politiche di Salvini che incitano all'odio» non avrebbe concesso lo spazio e che «la soluzione di maggior buon senso era far fare la manifestazione a Salvini a 50 metri dalla mostra d'Oltremare». Invece, il Viminale «per sua legittima posizione», ha deciso il contrario e a De Magistris proprio non va giù. Non se la prende con i violenti dei centri sociali che hanno devastato la zona («fanno parte della gente, in questi anni hanno fatto attività contro la camorra, creato mense sociali e rigenerazione urbana»), ma con il ministro che ha aperto la strada a Salvini.

Il fatto è che con Minniti il sindaco ha un precedente che risale a oltre 10 anni fa: l'allora sottosegretario all'Interno era infatti tra i parlamentari «spiati» da De Magistris quando era pm a Catanzaro, nell'inchiesta Why Not che portò alla caduta del governo Prodi. Per quelle intercettazioni, considerate illegittime, il magistrato finì sotto processo, condannato in primo grado, poi assolto. Lo scontro aperto con l'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella (indagato come Prodi da De Magistris e nella lunga lista dei «controllati»), portò al suo processo al Csm, al trasferimento e poi all'abbandono della toga per buttarsi in politica. Infatti ora De Magistris e Minniti si trovano di nuovo di fronte, ma ambedue da politici. E il sindaco non risparmia le critiche al ministro. «Mai capitato in Italia che la mattina del sabato è stato notificato ai legali rappresentanti della Mostra d'Oltremare un'ordinanza». Naturalmente, ne ha anche per il leader leghista: «Salvini non è il nuovo, ha governato con Berlusconi, ha tagliato le risorse ai Comuni».

Per altri motivi, neppure Salvini è tenero con il titolare del Viminale: «Minniti parla bene, ma il suo governo su immigrati e sicurezza razzola male».

E a proposito della sua politica contro i «terroni»: «Napoli è la capitale europea dei falsi incidenti stradali. Falsi periti e testimoni. Chi la paga? La pagano i napoletani perbene che pagano di più la assicurazione».

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