Il Partito democratico in Umbria ha gravi problemi. L'ultimo Congresso è stato un vero e proprio fallimento, che ha visto al voto meno della metà degli aventi diritto per l'elezione del candidato unico Tommaso Bori. Gli altri tre candidati, Massimiliano Presciutti, Francesco De Rebotti e Alessandro Torrini, si sono ritirati dalla corsa qualche settimana fa. Una debacle storica per il Partito democratico, che ha spinto 21 presidenti di circolo a firmare una lettera di fuoco inviata poi dall'ex candidato Francesco De Rebotti.
Sono poco più di 6mila gli iscritti umbri al Partito democratico. Ma Tommaso Bori di voti ne ha preso solo 2.878. È facile fare i conti: non ha raggiunto nemmeno il 50%, fermandosi appena al 47,1%. La provincia di Perugia è quella che conta il maggior numero di iscritti della regione. Qui sono 4.291 aventi diritto e solo 2.075 hanno votato. Di questi, hanno apposto la loro crocetta sul nome di Tommaso Bori solo 1949 elettori. Nella città di Perugia, invece, il candidato unico ha conquistato 230 voti a favore su 261 votanti. Ed è la sua città natale. La media percentuale è più o meno la stessa anche nella provincia di Terni ma nonostante la debacle in termini di voti e affluenza, Tommaso Bori verrà comunque proclamato segretario regionale nei prossimi giorni.
La situazione del Partito democratico in Umbria è tragica. I dem sono allo sbaraglio e con questa elezione sono emersi tutti i problemi finora sopiti. Il ritiro di tutti i candidati a parte uno ha fatto suonare il primo campanello d'allarme e la scarsissima affluenza ha completato il quadro. Durissima la lettera di Francesco De Rebotti alla luce dei risultati. "Le notizie dei risultati congressuali che ci giungono dai territori ci restituiscono una situazione drammatica del PD regionale, che avevamo ampiamente denunciato e che abbiamo cercato in ogni modo di scongiurare che giungesse a questo triste epilogo", si legge nella missiva. Non è solo la scarsissima affluenza a preoccupare: "Interi circoli, anche molto importanti, non hanno partecipato al congresso. Si continua con la mistificazione, ma la realtà è che decisamente meno della metà degli aventi diritto al voto avrebbero votato il candidato unico regionale, perché alcune centinaia di persone sono andate a votare scheda bianca".
I toni utilizzati nella lettera firmata dai 21 democratici sono molto duri: "Abbiamo
assistito ad una delle più brutte pagine del Partito umbro: non ha vinto nessuno, ma ha perso il Pd. Un risultato che ci delegittima – tutti – nella società umbra, facendo perdere al PD la necessaria autorevolezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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