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Il dem che portò i cinesi alle primarie e votò contro la risoluzione anti Putin

Quattro volte eletto in Europa, Manfredi gli ha affidato la torta dei fondi del Pnrr. L'imbarazzo nel partito: "Siamo parte lesa"

Il dem che portò i cinesi alle primarie e votò contro la risoluzione anti Putin

Dalla Cina al Qatar. Passando per la Russia. Andrea Cozzolino è l'uomo d'Oriente a cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi affida la torta dei fondi Pnrr. L'ultima tentazione di Cozzolino? Il passaggio nel M5s. La trattativa con il capo dei Cinque stelle Giuseppe Conte si è arenata allo scoppio della bomba Qatargate. Politico di lungo corso, una vita passata a sinistra, sotto l'ala di Antonio Bassolino, Cozzolino è da ieri destinatario di un mandato d'arresto europeo. Al momento della notifica, l'europarlamentare era irreperibile. «Si trovava in clinica per accertamenti medici» ha spiegato il suo legale.

Chi è l'ultimo socialista travolto dall'inchiesta condotta dai magistrati belgi sul giro di mazzette tra il Qatar e il Parlamento europeo? Un macinatore di voti. Arriva dalla vecchia guardia del Pds, che nel post tangentopoli ha dominato la Campania. Per ben quattro volte è stato eletto al Parlamento europeo. In passato ha ricoperto l'incarico di assessore regionale e comunale. Nel 2011, alla vigilia delle elezioni comunali di Napoli, il suo nome rimbalza su tutti i media nazionali: Cozzolino è accusato dai dirigenti del suo stesso partito (il Pd) di aver portato al seggio delle primarie per la scelta del candidato sindaco di Napoli i cinesi. Le immagini faranno il giro del web e diventeranno un tormentone. La polemica finisce sulla scrivania dell'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (napoletano e comunista come Cozzolino) che solleciterà l'annullamento delle primarie. Dopo la Cina, la Russia. Il nome di Cozzolino diventa ancora una volta famoso a novembre di quest'anno: al Parlamento europeo si vota una risoluzione che definisce la Russia uno Stato terrorista. Cozzolino si sfila e vota contro. Si giustifica. Ma dal Pd nessun provvedimento. Anzi arriva il premio: il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi gli affida a fine dicembre il coordinamento dei fondi europei e del Pnrr. Un incarico affidato e riconfermato nonostante il nome dell'europarlamentare fosse già presente nel fascicolo dell'inchiesta Qatargate. Dal Pd Cozzolino si sospende subito. La poltrona per la gestione dei fondi Pnrr resta, al contrario, ben salda.

E ieri dal Nazareno, dopo la notizia del mandato di arresto, i vertici precisano: «Il Partito Democratico ha assunto, sin dal principio, una posizione netta e rigorosa.

Nello specifico, nei confronti dell'europarlamentare Andrea Cozzolino, il giorno stesso in cui è affiorato per la prima volta il suo presunto coinvolgimento diretto nella vicenda, i vertici del partito hanno convocato la commissione Nazionale di Garanzia che a sua volta ha deliberato la sospensione di Cozzolino medesimo, applicando con inflessibilità le regole di tipo cautelativo previste dallo Statuto». Il Pd ribadisce: «Siamo parte lesa». Ma ormai la bomba Qatargate è piomba in casa. E agita il rush finale del congresso.

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