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Democratici sul ring: i più anziani e di sinistra vincono sui moderati

Applausi per Sanders e Warren che puntano su immigrati e assistenza sanitaria per tutti

Democratici sul ring: i più anziani e di sinistra vincono sui moderati

Le speranze presidenziali democratiche di Bernie Sanders e Elizabeth Warren ricevono un riscontro positivo durante la prima serata del secondo dibattito per le primarie dem in vista delle elezioni Usa 2020. I due senatori liberali difendono le loro politiche progressiste in materia di assistenza sanitaria e immigrazione contro attacchi sorprendentemente energici da parte dei moderati.

I due, invece di darsi battaglia, si alleano contro gli agguerritissimi avversari. Warren chiede subito «un grande cambiamento strutturale» e avverte che la «mancanza di rotazione» politica contro Trump lascerà intatto un «sistema truccato che ha aiutato i ricchi e ha dato un calcio in faccia a tutti gli altri». Ma lei e Sanders affrontano la dura risposta degli avversari, in particolare dell'ex deputato John Delaney che rimprovera violentemente «l'economia delle fiabe» dei due radicali che rischia di mandare in rovina il Paese. Sanders e Warren, afferma Delaney, stanno vendendo «cattive politiche come il Medicare for All» e promesse impossibili da mantenere che porteranno alla rielezione di Trump. Il dibattito vede la partecipazione di 20 candidati per due notti (dieci a sera) a Detroit, in Michigan, Stato che Trump è riuscito a strappare ai democratici nel 2016.

Il piano della discussione fra i candidati riguarda l'assistenza sanitaria, l'immigrazione e i cambiamenti climatici. Tutti uniti contro Trump, ma con diverse fratture al loro interno. Delude la performance di Beto O'Rourke, quasi schiacciato dalle repliche di Pete Buttigieg, più disinvolto e sicuro. Lo scontro ha alzato la tensione e garantito lo spettacolo.

Alla fine, se c'è un vincitore, per la maggior parte dei media americani, è la senatrice Elizabeth Warren che ha dato battaglia su due temi robusti, come l'assistenza sanitaria e la politica dell'immigrazione. Il picco di applausi Warren l'ha raggiunto quando, contrastando il moderato Delaney, che aveva definito «irrealistico» il piano sanitario, è sbottata: «Mi chiedo come si possa decidere di mettersi in una competizione politica così problematica per dire solo per cosa non possiamo combattere». La platea ha saluto questo messaggio con un'ovazione, Delaney ha fatto una smorfia di smarrimento. Colpito e affondato. Sistemata al centro del palco, a fianco di

Sanders, l'altro «rivoluzionario» tra i venti candidati democratici, Warren e Bernie non si sono attaccati, scegliendo la strategia del poliziotto buono e quello cattivo.

Sanders è stato il più polemico e duro nei confronti degli altri candidati, Warren quella che ha provato a mediare. Entrambi sanno che si ritroveranno in autunno, dopo la grande scrematura prevista nei prossimi due mesi. Ma secondo molti analisti, alla fine tra i vincitori del dibattito figura anche Donald Trump.

I messaggi lanciati dai democratici sembrano colpire la classe media: dall'idea di togliere agli americani l'assicurazione privata per darne una a tutti alla depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, fino all'aumento delle tasse alla classe media, assieme ai super ricchi, per finanziare tutti i progetti di cambiamento. I candidati hanno provato a precisare le rispettive posizioni, ma l'impressione, secondo gli analisti americani, è che il messaggio non sia arrivato in modo chiaro.

Almeno, non ancora.

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