Roma «Prove tecniche di inciucio» questo lo slogan che ieri univa in una sola voce la Lega salviniana e Fratelli d'Italia all'indirizzo della proposta di Matteo Renzi di trovare in parlamento una maggioranza alternativa. E il centrodestra si è ricompattato, tra l'altro, sulla richiesta di sfiducia a Conte. Parlando a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, il senatore Luca Ciriani si è espresso come i colleghi che hanno parlato per conto di Lega e Forza Italia, auspicando che l'Assemblea di palazzo Madama si esprimesse con un voto sulla mozione di sfiducia a Conte. La maggioranza, però, era già cambiata, almeno in aula, bocciando la richiesta. Ecco perché il segretario del partito, Giorgia Meloni, è tornato a chiedere a gran voce il ritorno alle urne. La cosa peggiore che possa capitare al Paese è, secondo la Meloni, proprio il cosiddetto «governo di legislatura», che farebbe dell'Italia una «democrazia incompiuta». L'idea di Fratelli d'Italia è semplice: subito la sfiducia a Conte e uno scioglimento immediato delle Camere. Ospite dello speciale Diario della crisi del Giornale Radio Rai, la Meloni ha stigmatizzato il comportamento dei Cinquestelle e dei parlamentari del Pd ricordando che l'orientamento dell'elettorato è radicalmente cambiato dal marzo del 2018. «I Cinquestelle - dice - hanno dimezzato il consenso, Matteo Renzi è uno che gli italiani non vorrebbero vedere nemmeno dipinto, si stanno tutti mettendo d'accordo perché così gli italiani non votano». Le fa eco il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa. «Gli italiani - dice il senatore -, hanno capito chi ha veramente paura del voto. C'è una nuova maggioranza che va dell'estrema sinistra fino al M5S passando per il Pd per quello che è il Patto della Poltrona, siglato col solo obiettivo di impedire agli elettori di scegliere».
In caso di elezioni, però, la Meloni ci va cauta sull'ipotesi del «listone» in cui far confluire candidati di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. «Non sono cose da discutere adesso» commenta dubbiosa e aggiunge: «ciò che funziona è mantenere la propria identità senza annacquarsi in qualcosa di indistinto». Secondo la leader di Fratelli d'Italia la maggioranza che uscirebbe dalle urne sarebbe solida anche solo con FdI e la Lega. «Forza Italia? Ho sempre detto che è FI a dover chiarire la sua posizione - dice la Meloni - . Capisco che Salvini oggi abbia bisogno di cercare interlocutori.
Capisco che Salvini e Berlusconi si vedano prima del voto per avere garanzie reciproche. Sono garanzie che io non ho bisogno di dare proprio perché noi di FdI siamo sempre rimasti coerenti e abbiamo sempre detto che speravamo in un rapido ritorno alle urne».
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