
Sulla gestione della pandemia c'è chi cerca gli scheletri negli armadi e chi prova a nasconderli. È bastato seguire i lavori della commissione sul Covid per capirlo. L'altro giorno i sospetti di molti si sono trasformati in realtà. A essere accusata di essere «ventriloqua» dell'ex commissario all'emergenza Covid Domenico Arcuri è la senatrice toscana del Pd Ylenia Zambito, una delle più agguerrite sostenitrici del governo di Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Ogni volta che qualcuno metteva in dubbio l'operato del governo giallorosso su mascherine, terapia domiciliare e gestione della sanità lei provava a demolirne la credibilità. È successo anche con il whistleblower Miguel Martina, secondo cui nell'esecutivo in molti sapevano che le mascherine comprate dalla struttura commissariate erano farlocche eppure sono state strapagate.
Ad ammettere di essersi «abbeverata» al verbo di Arcuri è stata la stessa Zambito il 20 maggio scorso, durante una seduta della commissione, quando ha candidamente ammesso di «aver sentito la struttura commissariale» e di «essersi fatta mandare del materiale», come denuncia la deputazione Fdi nell'organismo parlamentare. Nel corso delle audizioni la senatrice dem ha riportato il contenuto di una mail privata e riservata tra la struttura e chi era audito in quel momento, il rappresentante della Peristegraf srl Antonio Boccia.
«Anziché cercare la verità il Pd getta la maschera e fa da ventriloquo di Arcuri in commissione», affermano i parlamentari Fdi in commissione Covid, curiosi di sapere «perché l'ex commissario sia ancora in possesso di documenti e corrispondenza che dovrebbero essere esclusivamente nella disponibilità dello Stato» e soprattutto «perché parli con una forza politica e non con la commissione».
Che Cinque stelle e Pd decidano di difendere l'operato di chi aveva la gestione della pandemia è una decisione politica comprensibile, meno il fatto che così facendo si ostacola il lavoro di ricerca della verità sui troppi morti della pandemia nonostante due lockdown e l'obbligo vaccinale. «La verità sul Covid verrà fuori presto», assicura off the record uno dei prossimi auditi, che minaccia la produzione di documenti che inchioderebbero Conte e il suo governo sulle mascherine. Staremo a vedere.
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