Una sorta di miracolo della politica. Il parlamento regionale siciliano (Ars) ogni anno a paga decine di ex deputati un vitalizio a teta da migliaia di euro anche se parteciparono a poche sedute. Salvatore Caltagirone e tra questi e forse il suo caso è uno dei più emblematici.
Ex Alleanza Nazionale, alle elezioni del 1993 tentò la scalata al parlamentino dell'isola e le 4.174 preferenze gli valsero lo sfortunato posto di primo dei non eletti. Una beffa, che però molto spesso prima o poi si trasforma in un tesoro. E infatti quando il collega Giuseppe Scalia venne eletto al Parlamento nazionale, Caltagirone gli subentra al suo posto all'Ars. Una manna dal cielo. L'approdo di Caltagirone risale 16 aprile del 2001 e rimarrà sugli scranni solo poche settimane, fino alla fine della legislatura regionale. In tutto riuscì a collezionare appena 5 presenze, abbastanza per assicurarsi il vitalizio da 3 mila euro (lordi) al mese.
"Si, prendo il vitalizio - ammette a Repubblica - lei cos farebbe al mio posto? L'eroe nazionale?". Nel bilancio dell'Ars pubblicato ieri ci sono 19,5 milioni alla voce "ex deputati". Se qualcuno di loro rinunciasse, forse si potrebbero investire altrove. Ma Caltagirone, come gli altri, tira diritto: "Ho militato per 50 anni in una destra che ha sempre combattuto i privilegi. Lo sa che in una di quelle cinque sedute che mi hanno visto protagonista ho pure contribuito ad approvare una legge che richiedeva una presenza minima di due anni e mezzo per avere il vitalizio?".
Legge che ovviamente non era retroattiva e che dunque non avrebbe scalfito il suo assegno. "Non ho altri redditi e ho due figli da mantenere - conclude Caltagirone - Se cominciano gli altri, e sono tanti, rinuncio anche io. Altrimenti, mi spiace, gli eroi cercateli altrove".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.