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"Per la destra moderna la sfida è difendere i soldi del ceto medio"

Giuseppe Valditara, giurista e uomo di destra, già parlamentare di Fli, parla del futuro della destra

"Per la destra moderna la sfida è difendere i soldi del ceto medio"

Roma Giuseppe Valditara, giurista e uomo di destra, già parlamentare di Fli, legato ad An, alla Cdl e alla Lega: dopo i guai giudiziari di Fini, che futuro vede per la destra nel nostro Paese?

«Fini appartiene al passato, lasciamo perdere. Negli ultimi 5-6 anni è cambiato un mondo, innanzitutto per l'invasione dei migranti. Nel 2010 gli sbarchi erano di 4mila unità, oggi di 250mila; le spese di decine di milioni di euro, ora di 5 miliardi. La politica negli ultimi 10 anni vede l'esplosione di contrapposizioni, con l'alternativa tra forze politiche globaliste e forze sovraniste; tra l'oligarchia della burocrazia europea e della Corte di giustizia Ue, dei grandi fondi d'investimento, delle grandi organizzazioni internazionali e popoli che vogliono difendere la loro identità».

È questa difesa che caratterizza la destra?

«Il XXI secolo inizia con la crisi della sovranità. La Brexit, la vittoria di Trump, l'ascesa della Le Pen sono state una risposta alla crisi della sovranità, alla crisi del ceto medio, alla paura dei flussi migratori imponenti. La vera sfida è la difesa dall'impoverimento del ceto medio, di quelli che chiamano forgotten men, i dimenticati dalle élites».

Dunque è centrale la politica dell'immigrazione, per lei.

«Ha rappresentato il detonatore che ha fatto esplodere contraddizioni nate nel 2000. L'errore è stato non considerare i confini come qualcosa da difendere, come si è fatto in Australia o in Spagna che contro gli sbarchi ha una rete di sorveglianza elettronica, muri, e accordi con Paesi africani come la Mauritania. Italia e Grecia non fanno niente di questo».

Lei auspica un centrodestra unito?

«Tra i partiti ci sono differenze, come sull'euro, ma anche tanti punti in comune e una sostanziale omogeneità culturale. Berlusconi, Salvini e Meloni devono trovare un accordo su battaglie condivise, come quella contro lo ius soli per la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, contro l'oppressione fiscale e burocratica, per la difesa del cittadino».

A volte il M5s cavalca temi di destra.

«Ma ha votato con il Pd il ddl sul permesso di soggiorno ai minori non accompagnati, dimenticando che spesso vengono mandati avanti perché poi potranno ricongiungersi con i parenti.

E non dimentichiamo che il terrorista della strage di Berlino è arrivato in Italia a 14 anni».

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