Il bianco e il nero

"Devono sbarcare", "Ci pensi Berlino". Scontro Fratoianni-Gasparri sui migranti

Il tema dell'accoglienza dei migranti continua a dividere il mondo politico. Ne abbiamo parlato con Nicola Fratoianni e Maurizio Gasparri

"Devono sbarcare...". "No, ci pensi la Germania...": scontro Fratoianni-Gasparri sui migranti

Il tema dell'accoglienza dei migranti torna d'attualità dopo la scelta del ministro Matteo Piantedosi di bloccare le tre navi Ong che si trovano sul Mediterraneo. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo interpellato il deputato Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e il senatore Maurizio Gasparri, vicepresidente di Palazzo Madama.

L'Italia dovrebbe far sbarcare i migranti?

Gasparri: “L'Italia deve dimostra fermezza e altri Paesi le cui bandiere sventolano su queste navi si devono accollare i clandestini che vengono trasportati verso l'Italia dalle Ong”.

Fratoianni: “Deve farli sbarcare immediatamente, secondo le norme internazionali. È un atto di buon senso”.

Deve essere l'Italia a farsi carico di quei migranti o, dato che la Ong Humanity 1 batte bandiera tedesca, deve essere la Germania ad accoglierli?

Gasparri: “La Germania non può dirci cosa dobbiamo fare e la solidarietà non devono proporla gli altri Paesi, ma devono praticarla per primi loro. Berlino dovrebbe essere coerente”.

Fratoianni: “La bandiera della nave è del tutto irrilevante rispetto a questo tema. C'è, invece, un discorso più generale che riguarda la responsabilità europea di fronte all'immigrazione. Si devono superare meccanismi farraginosi che rendono complicata la gestione collettiva e cooperativa di un fenomeno così complesso. Rivendichiamo la modifica del Trattato di Dublino che non è mai avvenuta per l'opposizione delle forze della destra europea. Detto questo, c'è il dovere del porto più sicuro, Italia o Malta, di far approdare i migranti salvati dalle navi Ong”.

"Se tu incontri per caso in mare una barca in difficoltà, sei tenuto a salvare chi è a bordo. Ma se fai la spola tra le coste africane e l'Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata". Condivide queste parole della Meloni?

Gasparri: “Sostengo da anni che questi soccorsi non sono occasionali perché si assiste a una tragedia e si interviene. Sono attività programmate che finiscono con l'aiutare i trafficanti di clandestini. Si tratta di una collaborazione a un'attività di traffico delle persone. L'ho sostenuto da sempre e, quindi, condivido le parole della Meloni che sono dello stesso tenore di quelle che io pronuncio da anni”.

Fratoianni: “No, non la condivido. La Meloni ha detto una sciocchezza e una bestialità. Le Ong fanno quel che dovrebbero fare le Istituzioni, come accadde con la missione Mare Nostrum. Non si tratta di fare la spola, ma di ricercare e soccorrere chi si mette in mare. Sappiamo tutti che i migranti partono in situazione di insicurezza, che si mettono alla mercé dei trafficanti che, spesso e volentieri, si sovrappongono alla cosiddetta guardia costiera con cui continuiamo a sostenere. C'è bisogno, quindi, che qualcuno faccia ciò che le Istituzioni non fanno, cioè mettere in atto missioni di ricerca e soccorso. Le Ong salvano vite, altro che pirateria. I salvataggi, infatti, si concludono solo quando i migranti approdano in un porto sicuro”.

L'Italia dovrebbe rinnovare il memorandum con la Libia?

Gasparri: “L'Italia deve dialogare con la Libia anche se poi le conseguenze dell'uccisione di Gheddafi hanno creato un caos. In quel Paese si è voluta abbattere una dittatura, ma ne sono sorte due o tre in conflitto tra di loro. In ogni caso, deve trovare una linea di dialogo anche se complessa con la Libia”.

Fratoianni: “No, dovrebbe stralciarlo. Lo chiediamo da anni. Quel memorandum, istituito nel 2017 da governi del cosiddetto centrosinistra ed è la piattaforma con cui si è legalizzata in questi anni la pratica dei respingimenti di massa e con cui si è chiuso più di un occhio sulle torture e le violazioni sistematiche dei più elementari diritti umani. Bisogna ricostruire una capacità d'intervento dei Paesi europei non con il blocco navale che vagheggia la Meloni, ma col soccorso in mare”.

Quale potrebbe essere una soluzione a questo problema?

Gasparri: “La soluzione è sviluppare una politica di attenzione verso l'Africa, concordare a livello internazionale una politica di sostegno ai Paesi africani per prevenire l'immigrazione clandestina, ma anche maggiore fermezza sulle nostre coste. Pretendiamo, inoltre, che i Paesi europei condividano con noi la politica di accoglienza. È facile essere solidali con i soldi degli altri”.

Fratoianni: “Si tratta di intervenire sulle normative europee, politiche che prevedano corridoi umanitari e canali di accesso legali e politiche di cooperazione che riducano le ragioni economiche (e non solo) che alimentano le migrazioni. Il nostro Paese è tra i primi nel commercio di armi anche con Paesi che usano quelle armi per scatenare quelle stesse guerre dalle quali i migranti fuggono.

Insomma, servirebbero soluzioni strutturali e non emergenziali”.

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