Il Diavolo cinese si vedrà a gennaio In società spazio per i grandi ex

Fassone riporterà Maldini o Albertini. Mercato: spunta Badelj

Il Diavolo cinese si vedrà a gennaio In società spazio per i grandi ex

Silvio Berlusconi ha congedato ieri i suoi ospiti cinesi ed è rimasto chiuso nel suo malinconico silenzio. Il suo stato d'animo è comprensibile, specie se si aggiungono nell'occasione, anche i dolori fisici conseguenza dell'intervento chirurgico subito. A consolarlo parzialmente la volontà dei cinesi di consultarlo in futuro, considerandolo il padre nobile della società, e la sterminata mole di riconoscimenti proveniente da tifosi, addetti ai lavori ed ex, da Massimiliano Allegri fino a Christian Zaccardo. Conferma pubblica e solenne del segno lasciato nel calcio italiano e negli uomini che han lavorato con lui. Gli uffici Fininvest hanno chiuso i battenti dopo aver lavorato fino alle due di notte e riapriranno a fine agosto quando manager e professionisti cominceranno a preparare il closing fissato per il 31 dicembre del 2016.

Nel frattempo, il Milan deve abituarsi a vivere a una doppia velocità. Quella attuale scandita dal modesto contributo economico fornito dall'acquirente (i 15 milioni già versati sono stati già impegnati con le operazioni Gustavo Gomez e Lapadula) e quella prossima che prenderà vigore solo da gennaio quando i cinesi entreranno a pieno titolo nella vita del club e potranno disporre della governance oltre che del nuovo management. Proprio ieri, sull'argomento calcio-mercato estivo, c'è stata una consultazione telefonica triangolare tra Adriano Galliani, l'allenatore Montella e il prossimo ad e direttore generale Marco Fassone, indicato da Han Li e Yonghong Li, i due esponenti di punta della Sino-Eiurope Investment, nel corso del colloquio avvenuto in Sardegna a villa Certosa con Berlusconi e i due manager di Fininvest Pellegrino e Franzosi.

In attesa che si definisca il destino di Bacca (volato a Londra per discutere con il West Ham del proprio contratto), il Milan è alla ricerca di una sola figura per completare la rosa in vista dell'inizio del campionato. E si tratta di un centrocampista per irrobustire lo schieramento attuale che prevede 3 titolari (Kucka-Montolivo-Bertolacci) e tre rincalzi (Poli-Locatelli-Mauri). La pista Cuadrado è per ora congelata, non quella che porta a Badelj, croato della Fiorentina. La triangolazione, come si capisce, è resa necessaria dal protocollo d'intesa secondo il quale tutte le iniziative effettuate da qui a dicembre devono essere concordate con i firmatari del preliminare.

I colloqui ripetuti di ieri hanno peraltro confermato che tra Galliani, ad in carica fino a dicembre, e Fassone, prossimo ad milanista, i rapporti erano e restano eccellenti. I due hanno lavorato fianco a fianco in Lega sulla materia sensibile dei diritti tv e sono in sintonia anche per una eventuale collaborazione futura da stabilire. È invece escluso che Galliani possa tornare alla presidenza della Lega. «Ho già dato», è sempre stata la sua risposta a tal proposito.

La seconda velocità è quella che il Milan potrà avere da gennaio in avanti. Allora sarà un altro mercato, meno condizionato dall'attuale passaggio, e in particolare sarà possibile conoscere nel dettaglio i progetti dei nuovi azionisti che hanno già per iscritto espresso l'impegno a investire 350 milioni nei prossimi tre anni.

Per tenere viva l'anima milanista del club, inoltre, tra i piani di Fassone c'è quello di chiamare a collaborare alcuni grandi ex da aggiungere all'attuale schieramento (Franco Baresi è l'uomo immagine). Si parla di Paolo Maldini, che in passato però ha reclamato per sé un ruolo di responsabilità tecnica, o più probabilmente di Demetrio Albertini

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