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Dibba passa agli insulti: "Ministri di Forza Italia? È immorale"

Lo sfogo di Alessandro Di Battista sulla propria pagina Facebook: "Io trovo immorale che politici che hanno speso tempo (e dunque denaro pubblico) non per occuparsi del Paese ma per risolvere le grane giudiziarie del loro leader, possano avere ancora ruoli così apicali"

Dibba passa agli insulti: "Ministri di Forza Italia? È immorale"

La lista dei ministri presentata dal presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, com'era prevedibile, sta già facendo discutere, e non soltanto per la sorprendente riconferma di Roberto Speranza, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio. Sta facendo parecchio rumore la reazione di Alessandro Di Battista alla scelta dei ministri appartenenti al gruppo di Forza Italia, vale a dire Maria Stella Gelmini (dicastero per gli Affari regionali), Renato Brunetta (discastero della Pubblica amministrazione) e Mara Carfagna (dicastero del Sud).

Già disgustato dal comportamento mostrato dal Movimento CinqueStelle, tanto da decidere di lasciare i pentastellati, Dibba si sfoga sulle proprie pagine social, scagliandosi contro i tre rappresentanti di Forza Italia, rei di avere fatto parte dell'ultimo governo Berlusconi. Come se il problema della nuova formazione imbastita da Draghi fossero loro, e non la riconferma di certi ministri che fino a soli pochi giorni fa hanno fatto ampiamente discutere per il proprio operato.

"Tra poche ore giurerà al Quirinale il governo Draghi. Ne faranno parte, tra gli altri, anche i deputati Brunetta, Carfagna e Gelmini. I tre erano ministri nell'ultimo governo Berlusconi, un governo che ricordiamo soprattutto per le leggi ad-personam, ovvero il tentativo (in parte riuscito) di 'deviare' le Istituzioni per metterle al servizio di un leader politico" scrive dunque stamani Di Battista su Facebook. "Nel 2008 i tre approvarono in Consiglio dei ministri il Lodo Alfano, un disegno di legge che poi venne votato dal Parlamento. Il Lodo Alfano serviva a creare un vero e proprio scudo penale per le quattro più alte cariche dello Stato. Un provvedimento che, in sostanza, violava il principio d'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Chiaramente venne licenziato per salvare Berlusconi dai processi", attacca ancora.

Una scelta, quella di aprire la porta ai tre ministri, definita da Dibba come"immorale". "Sia chiaro, tutti possono sbagliare. Tuttavia i tre non hanno mai chiesto scusa per quelle ignobili leggi", dichiara ancora Alessandro Di Battista. "Lo so, parlare di Lodo Alfano, di Legittimo impedimento, di Mozione Ruby negli ultimi tempi sembrava anacronistico. Negli ultimi tempi però. Ieri è cambiato tutto. Giorni fa parlai di 'restaurazione'. Oggi mi sembra di esser tornati indietro di 12 anni".

Dibba si scaglia duramente contro Draghi, responsabile della scelta dei ministri: "Con questi nomi perde la santità e torna ad essere un semplice beato. Quando la pubblica opinione conoscerà più nel dettaglio le scelte politiche prese da Draghi da Direttore del Tesoro, da Governatore di Bankitalia e da Presidente della Bce, magari, verrà trattato da comune mortale. Con i suoi pregi e con i suoi difetti. Un uomo che ha preso delle decisioni. A volte sensate ma molto spesso scellerate e soprattutto nefaste per il pubblico interesse. Tempo al tempo".

Tanti i commenti sotto il post-sfogo di Alessandro Di Battista. In molti gli chiedono di restare nel Movimento, altri concordano con le sue affermazioni. C'è chi però non manca di ricordare la fine fatta dai grillini, arrivati a negare i propri ideali iniziali ("Al prossimo giro il M5S avrà la stessa percentuale di voti di Italia Viva. Il primo a non votare più il movimento sarò proprio io che ero un convinto sostenitore", scrive un utente. "Grillo ha creato i 5 stelle, Grillo li ha distrutti", aggiunge un altro). Ci sono anche alcuni che scorgono in tutto quanto è accaduto delle tinte ben più fosche: "Ministeri chiave in mano ai tecnici e alcuni di questi fanno parte del club Bilderberg. Questo è un colpo di Stato legalizzato approfittando dello shock economico introdotto da un virus (fatalità) .....

siamo senza un’opposizione e ci chiamiamo paese democratico?", sentenzia un internauta.

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