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Il dietrofront di Schlein sull'abuso d'ufficio imbarazza i sindaci e i "riformisti dem"

Il neogiustizialismo di Elly mette in crisi l'ala interna che ha sempre chiesto l'abolizione del reato ora cancellato da Nordio

Il dietrofront di Schlein sull'abuso d'ufficio imbarazza i sindaci e i "riformisti dem"
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«Possiamo parlare d'altro? Tennis, Europa, Le Pen, Meloni». Tutto tranne che dell'abuso d'ufficio. La riforma Nordio silenzia i riformisti del Pd. L'area liberal della sinistra è in forte imbarazzo. Sparita. Schiacciata dalla virata grillina-giustizialista imposta dalla segretaria Elly Schlein. L'abolizione del reato dell'abuso d'ufficio è stato (in passato) un cavallo di battaglia del Pd riformista. Una battaglia non solo ideale ma sfociata in numerose proposte di legge. Ora che quel reato trappola per sindaci e amministratori è spazzato via, grazie ai voti in Parlamento del centrodestra, il Pd ufficiale cambia idea a attacca a tasta bassa. Schlein detta la linea forcaiola. I gruppi parlamentari si adeguano, i sindaci scelgono il silenzio per non esternare il proprio imbarazzo. Il «premio giravolta» va a Debora Serracchiani, un tempo renziana dura e pura, che in un'intervista a Repubblica sembra una Taverna qualunque: «É un errore gravissimo abolire l'abuso d'ufficio e privare i cittadini dell'unica forma di tutela che avevano» - dice. Eppure, proprio Serracchiani, nel 2019, firmava una mozione con Delrio, Malpezzi, Orfini, per chiedere la separazione delle carriere tra pm e giudici. Altri tempi, altra Serracchiani garantista e riformista. Ora tutti allineati alla mozione Schlein-Ruotolo. I sindaci preferiscono battere in ritirata, piuttosto che manifestare pubblicamente l'apprezzamento per la riforma targata Meloni-Nordio. Dario Nardella, nel novembre del 2022, da sindaco di Firenze aveva idee molto chiare: «Con l'abuso d'ufficio noi sindaci lavoriamo nel terrore». Bene. Ora che non c'è più quel reato, Nardella preferisce parlare di Le Pen, affitti brevi e tennis. Sui propri canali social nemmeno un tweet per salutare con favore lo stop all'abuso d'ufficio. Giorgio Gori, ex sindaco di Bergamo e neoeletto (come Nardella) al Parlamento europeo, non esitava a definire a dare sfogo a tutto il proprio garantismo: «Le procure penali hanno utilizzato a piene mani il reato di abuso d'ufficio, salvo registrare un numero infimo di condanne. Più di 5 mila persone che hanno visto compromessa la loro reputazione, senza motivo». Dopo il via libera della Camera alla riforma della Giustizia, Gori batte in ritirata e parla di tutto. Tranne che di abuso d'ufficio. Tenetevi forti. Matteo Ricci, ex sindaco dem di Pesaro e sbarcato con l'appoggio di Goffredo Bettini, a Bruxelles, dichiarava nel 2023: «Sono almeno 10 anni che chiediamo l'abolizione del reato di abuso d'ufficio». La riforma (invocata da Ricci) è arrivata.

Ma l'esponente dem, forse per non urtare la segretaria, resta in silenzio sul tema. Ai social affida commenti su Europa, autonomia, Meloni. Ma guai a toccare il tasto dell'abuso d'ufficio. E guai pure a chiedere un commento ai parlamentari riformisti.

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