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Il dietrofront di Vannacci

Il generale autore del pamphlet nella bufera annulla il collegamento alla kermesse di «Affari Italiani» a Ceglie Messapica. «Evento politico, declino l'invito»

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Dopo aver annunciato la presenza a Ceglie Messapica, per presentare il suo libro all'iniziativa di Affari Italiani, in serata Vannacci ha annullato l'appuntamento: «Mi è stato fatto l'invito giorni fa - ha detto in serata il generale - Non conoscevo bene la manifestazione e avevo inizialmente dato una disponibilità di massima. Poi, vedendo che è una manifestazione che pur essendo promossa da associazioni ha una connotazione politica, ho deciso di declinare l'invito». La presenza era stata annunciata direttamente da Affari Italiani, che ogni anno organizza la kermesse a Ceglie. Il generale avrebbe dovuto partecipare domenica prossima, prima che salissero sul palco i due vicepremier Tajani e Salvini. Una piazza certamente politica, da cui non si sarebbe più potuto tirare indietro. Forse proprio per questo ha ritirato la partecipazione già annunciata «Sto accettando inviti da parte di tutte le testate che me lo chiedono - aveva detto solo poche ore prima del dietro front - perché non ho pregiudizi nei confronti di nessuno, visto che la mia pubblicazione non è politica. Io quando do una parola in genere la mantengo quindi se ho preso un impegno lo mantengo, ma non vedo neppure per quale motivo non dovrei andare - aveva detto alle 15 il generale - Se ci fosse stato Piero Fassino o altri ci sarei andato lo stesso». Poi alle 19 la retromarcia.

Nel frattempo scoppia la polemica proprio a Ceglie, dove un consigliere comunale di opposizione, saputo della presenza di Vannacci, ha chiesto al sindaco Angelo Palmisano, di Fratelli d'Italia, di annullare la sponsorizzazione dell'evento. Proprio poche ore prima il sindaco aveva incontrato in masseria il premier Meloni, poi ripartita per Roma.

«La prima presentazione del libro è prevista il 9 settembre in Versilia e un'altra alcuni giorni dopo, ma le sto ancora valutando, visto il clamore mediatico» fa sapere Vannacci travolto dalle polemiche che hanno portato il suo libro primo nella classifica delle vendite Amazon, doppiando Michela Murgia. Il generale aveva temporeggiato un paio di giorni prima di confermare la sua presenza, il tempo necessario per essere autorizzato dall'arma. Da sei anni Ceglie è la Piazza dei leader politici, è stato così lo scorso anno per Giorgia Meloni, e nei precedenti per Giuseppe Conte, da premier sempre presente all'iniziativa, che quest'anno per motivi personali non ci sarà. «Poco male - ci spiega Perrino - così consente alla Piazza di liberarsi definitivamente del suo padrino, e di crescere».

Oltre ai due viceministri e ai ministri Fitto, Urso, e Calderone, nella tre giorni di Ceglie ci saranno anche il gran maestro della massoneria Bisi, ma anche Bisignani e Vittorio Feltri. Dall'opposizione solo seconde file: Stefano Patuanelli, Francesco Boccia, Marco Rizzo, e Carlo Calenda.

«Non essendoci la Meloni pensavo ci fosse meno interesse, e invece quest'anno è persino cresciuto» dice Perrino. Sicuramente l'annunciata presenza per qualche ora di Vannacci l'ha aumentata. «Non è mica un mostro, è un libro» ci aveva detto il direttore di Affari Italiani.

Tra l'altro, secondo Alemanno, «il grande merito del generale Vannacci è aver accusato i propri superiori gerarchici di aver nascosto le conseguenze dell'esposizione dei nostri soldati alle contaminazioni da uranio impoverito in Serbia e in Iraq».

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