Difendeva un amico, picchiato come Willy: arrestati due ragazzi

Il 17enne ora fuori pericolo dopo una notte in ospedale: preso a calci e pugni per strada

Difendeva un amico, picchiato come Willy: arrestati due ragazzi

Calci e pugni. Poi la fuga per le strade piene di gente. Lorenzo, 17 anni, pestato a sangue da due ragazzi poco più grandi, non è in pericolo di vita. È la sola notizia positiva per l'ennesima storia di violenza e bullismo accaduta a Colleferro, cittadina tristemente nota per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, lo chef 21enne trucidato a settembre da un branco di spacciatori picchiatori per aver difeso un amico.

Arrestati i due aggressori, Christian Marozza, 19 anni ancora da compiere, e Lorenzo Farina, anche lui nato nel 2002, di Colleferro. L'accusa per la Procura di Velletri? Lesioni gravissime. Quando gli agenti di polizia, sabato sera, li vanno a prendere, uno sta lavando una maglietta sporca di sangue in lavatrice. Entrambi, che indossano abiti puliti, negano. «Eravamo altrove», dicono. A inchiodarli le prime testimonianze e lo stesso aggredito.

Fra le telecamere di sorveglianza di corso Filippo Turati, in pieno centro e drammaticamente a poche centinaia di metri dal luogo dell'assassinio di Willy, si cerca il video con le immagini dell'aggressione. La notizia ha sconvolto sia Colleferro che la vicina Segni, dove abita Lorenzo.

Stesso scenario in cui è stato coinvolto il 21enne cuoco di origini capoverdiane, ucciso dai fratelli Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Qui, però, i protagonisti sono giovanissimi e incensurati. Lorenzo, Christian e l'altro Lorenzo, quello arrestato, si conoscono da tempo. Un paio di loro frequentano una palestra dove praticano arti marziali.

Fra Lorenzo e gli altri due ci sarebbe stato un diverbio. Il primo si sarebbe messo in mezzo a difesa di un amico preso pesantemente in giro. Lo racconta la vittima, dopo l'intervento chirurgico, al sindaco di Colleferro Pier Luigi Sanna. E i due, quando lo vedono passeggiare con altri amici sulla via dello «struscio», decidono di dargli una lezione. Ma non ci sarebbe stata premeditazione. Sul movente gli inquirenti non sono affatto sicuri e le indagini non sono concluse.

Non si esclude che il racconto dell'amico da difendere nasconda altro. Una storia di droga? Qualcuno giura che Marozza e Farina, accomunati da una passione sfegatata per la «magica» Roma, siano scesi da un'Audi A3 guidata da un amico rimasto in auto assieme a un quarto ragazzo seduto a fianco. Per altri i due gruppi si sarebbe incrociati a piedi. Fatto sta che i due arrestati affrontano Lorenzo davanti agli amici di Segni. Il 17enne viene soccorso e trasportato in ambulanza al vicino ospedale, da questo trasferito al San Giovanni per un intervento maxillo facciale alla mascella e al setto nasale, entrambi fratturati.

In lacrime la sorella di Marozza, Raissa, 29 anni, maestra d'asilo nido. «Christian è vivace ma non è un delinquente - racconta a il Giornale - ha la fidanzatina, la passione per Francesco Totti, fa una vita normale per la sua età, ma non va in palestra. Non so cosa sia accaduto. Vive con il resto della famiglia, io con mio marito. Lo vedo tutti i giorni in treno quando vado al lavoro. Christian frequenta l'Istituto Nautico dopo esser stato al Convitto Nazionale. La nostra è una famiglia a posto».

La polizia, intanto, ha sequestrato i vestiti degli arrestati, i loro telefoni cellulari per esaminare le chat, e i video dei negozi di corso Turati e di piazza della Repubblica: una banca, un ottico e un rivenditore di apparecchi acustici. Il sindaco Sanna lancia un appello ai suoi concittadini: «Andate a testimoniare. Chi ha visto parli».

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