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La difesa di Jorit il putiniano: "Lavoro con chi mi dà libertà"

Cerullo attacca l'Italia: "Un piccolo Paese in decadenza"

La difesa di Jorit il putiniano: "Lavoro con chi mi dà libertà"

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La difesa di Jorit il putiniano: "Lavoro con chi mi dà libertà"

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«Io voglio solo la pace». L'uomo del momento, lo street artist Jorit, al secolo Ciro Cerullo da Quarto (Napoli), 33 anni, è tirato per la giacchetta per spiegare il perché di quel suo abbraccio con Vladimir Putin, del suo apparente prostrarsi di fronte a quello che per l'Occidente è un sanguinario e antidemocratico nemico.

Lui non si tira indietro e nemmeno scusa anzi rilancia, con una narrativa ambigua e contraddittoria. In una storia su Instagram spiega di non essere al soldo di un dittatore («lungi da me elogiare Putin») ma di aver voluto «rompere la bolla di propaganda che ci vuole in conflitto e sempre su più fronti». Jorit rivendica la coerenza del suo percorso artistico con l'essere su quel palco a Sochi a flirtare con l'aggressore dell'Ucraina. «La foto del bacio di Meloni con Biden o Nethanyahu dovrebbe far discutere quantomeno più della mia con Putin. E invece la propaganda di guerra ci ha fatto credere che da una parte ci siano i buoni (Occidente) e dall'altra i cattivi, (Russia, in futuro anche la Cina?)».

Poi un consiglio (non richiesto) ai politici occidentali: «Devono immediatamente riprendere i contatti diplomatici e aprire un dialogo con la Russia. Bisogna fermare la guerra, bisogna costruire ponti tra i popoli, bisogna farlo ora». Quindi Jorit risponde a chi gli dice che potrebbe non lavorare più in Italia: «Dite che le istituzioni non vogliono lavorare con me? Ma forse non è chiaro che sono io che non voglio lavorare con le istituzioni che non mi lasciano libertà (mai ci ho lavorato). Ma poi le istituzioni italiane? Ma ci rendiamo conto che l'Italia è un minuscolo stato in decadenza in un mondo enorme?».

Poi in un'intervista a Repubblica Jorit specifica di non essere stato invitato da Putin ma «sono io che ho cercato a tutti i costi di incontrarlo» e si definisce «più patriottico dei politici che svendono la sovranità agli Usa e continuano una guerra inutile e dannosa con i soldi dei contribuenti».

Quindi afferma di aver ricevuto più messaggi di sostegno che di condanna, ma intanto a Ischia un suo murale che ritrae una donna di colore con la kefiah è stato vandalizzato.

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