Guerra in Ucraina

Difese anti-aeree da Londra e Usa. Ma Zelensky: "Chiudete i cieli"

Annuncio del Regno Unito, Washington invia i Patriot in Polonia. L'appello del leader ucraino Mosca ammette: al fronte soldati di leva e usati razzi termobarici. Il rischio di armi chimiche

Difese anti-aeree da Londra e Usa. Ma Zelensky: "Chiudete i cieli"

Nessuna danza aerea sui cieli di Kiev. I mezzi della Nato restano a terra. E la Polonia, che ha forzato l'Alleanza atlantica a rifornire l'Ucraina di jet per colpire i russi, ieri è stata stoppata dal cancelliere tedesco Scholz: «Sì a sistemi d'armamenti individuali, aiuti finanziari e umanitari, non certo ai caccia». Dopo la secca bocciatura del Pentagono, anche Berlino contro il pasticcio polacco. Perché se i soldati gialloblù conoscono i Mig messi sul piatto da Varsavia, utili a respingere l'invasione, mandare jet dall'Europa significherebbe estendere il conflitto; una guerra che ormai Putin non può più permettersi di perdere, rivela la numero uno dell'intelligence Usa Avril Haines al Congresso, ipotizzando un'escalation russa.

Mosca conferma l'uso di razzi termobarici: per il governo britannico, lanciati dal sistema bellico Tos-1A. Putin starebbe usando pure «bombe stupide», cioè a caduta libera dagli aerei: «Non è chiaro se intenzionalmente o per difficoltà a individuare obiettivi», è l'accusa da Washington. Ieri il presidente russo ha infine ammesso il ricorso a quei coscritti che aveva negato di aver mandato al fronte appena 24 ore prima: i militari di leva erano per lui esclusi dalla guerra. Frustrato dalla resistenza, dicono fonti occidentali, Putin «potrebbe ricorrere ad armi chimiche».

La Nato resta sul trapezio, con i camion carichi di armi. Londra, per esempio, fornirà missili terra-aria Starstreak per abbattere jet ed elicotteri dall'Ucraina; antiaerea simile ai missili Stinger, già in forza a Kiev. Ciò non soddisfa le richieste di Zelensky, che ieri, dopo la tragedia aerea all'ospedale pediatrico, ha lanciato un duro j'accuse all'Occidente: «Se non chiudono i cieli, saranno responsabili di questa catastrofe umanitaria su larga scala, sono trascorsi 14 giorni senza una decisione vitale, se avessimo l'aiuto dei nostri amici...».

Si cammina in troppi su un filo sottilissimo. L'apparente generosità di Varsavia ha allertato Mosca. Il portavoce del Cremlino dichiara «potenzialmente pericoloso» l'uso di campi d'aviazione in altri Paesi per sostenere Kiev. E tanto basta a far cambiare strada a Washington, sui Mig-29. Gli Usa invieranno invece due sistemi di difesa missilistici Patriot alla Polonia, ma il pasticcio sfiorato - con singoli Paesi che possono mandare tutto via terra ma non dalla base americana di Ramstein, lascia intendere la portavoce della Casa Bianca - spinge il Segretario di Stato Blinken a raffreddare le aspettative sulla no fly zone. Zelensky la rilancia: «La Russia usa missili, aerei, elicotteri contro civili, città e infrastrutture, il mondo intero dovrà risponderne, ma continuano a non decidere, sentiamo dire da Washington che (la proposta polacca, ndr) non è realizzabile, non abbiamo tempo, non è un ping pong, siamo in guerra, si tratta di vite umane, lo chiediamo ancora una volta, inviateci gli aerei».

I leader del Congresso Usa raggiungono intanto un accordo bipartisan per portare a 13,6 miliardi di dollari gli aiuti all'Ucraina (Biden era partito da 10). Ma è Zelensky a chiarire come il suo popolo sta rispondendo alla Russia: «Con quello che è stato trovato in battaglia». Carri armati nemici, veicoli, munizioni. «Combatteremo il nemico con le sue stesse armi in aggiunta alle nostre che le truppe russe hanno già provato, che cosa potrebbe essere più umiliante per gli invasori?». La realtà è più complessa. E non prescinde dalle attrezzature fornite dalla Turchia a Kiev. I droni Bayraktar TB2, in dotazione dal 2014 e già usati nella crisi del Donbass, possono trasportare 150 kg sotto le ali: mini bombe a guida laser Mam-L, missili a lungo raggio Umtas e razzi Cirit da 70 mm. Gli Usa e altri Paesi Nato hanno già spedito 17mila razzi e 2mila Stinger (Germania compresa): portatili, aiutarono già gli afghani a ricacciare i russi. Poi Javelin con infrarossi. L'Olanda, fucili ed elmetti e 200 Stinger; altri da Polonia e Lettonia. Mitra, visori notturni, munizioni, lanciagranate, giubbetti antiproiettile e radio.

E non tutti i 28 Paesi pro Kiev dicono il vero sui «fermo posta» ucraini.

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