Il governo prova a far decollare la campagna vaccinale stabilendo le priorità anticipate dal premier Mario Draghi: prima gli anziani ed i fragili. Il commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha firmato l'ordinanza che chiudere la questione delle categorie: tutte le regioni devono vaccinare prima gli anziani, i fragili e i caregiver per poi proseguire per fasce d'età decrescenti. Dovrebbero dunque essere sospese le priorità per categorie come Forze Armate, insegnanti, vigili del fuoco. Resta però fissato il principio che chi ha già fatto la prima dose riceverà il richiamo nei tempi previsti.
Con le Regioni i nodi da sciogliere restano sul tavolo. I due nervi scoperti sono l'acquisto delle dosi, che i governatori vorrebbero trattare autonomamente, e anche l'organizzazione della rete vaccinale, che continua a essere a macchia di leopardo. Ma su questo punto, il generale Figliuolo, in visita all'hub vaccinale di Ferrara, era stato netto: «A breve sarà diramata un'ordinanza sulle priorità che è conseguente a quello che ha detto ieri il presidente Draghi e vedrà ancor maggiormente sottolineata la priorità sulle persone fragili, anziane».
A far risalire la tensione ieri è stato il vulcanico presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che nella consueta diretta settimanale del venerdì affonda il colpo contro il presidente del Consiglio Mario Draghi: «Con rispetto e parafrasando il grido di dolore di Draghi, mi rivolgo al presidente del Consiglio e a mia volta dico: con quale coscienza si può togliere ai cittadini campani una quantità di 210mila dosi di vaccino? Mi auguro che il mio grido di dolore sia ascoltato. La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata». L'accusa contro l'esecutivo è di aver tagliato le dosi destinate alla Regione Campania. Ma c'è una spiegazione: in conferenza Stato-Regioni è stato approvato lo schema per la distribuzione dei vaccini con il criterio che si usa per il riparto dei fondi sanitari. Un criterio che fa leva sull'anzianità della popolazione. La Campania, con popolazione giovane, ne esce penalizzata. Pare sia stato il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini a suggerire questa soluzione. L'ex governatore della Campania, Stefano Caldoro, oggi capo dell'opposizione in Consiglio regionale, bacchetta De Luca: «Sui vaccini la Campania è in grave ritardo sulla percentuale degli anziani e soggetti fragili. De Luca in conferenza delle Regioni si distrae e condanna la Campania a una minore fornitura di vaccini senza opporsi. Draghi cosa c'entra? La colpa è solo sua». I governatori puntano il dito contro il governo anche su un altro punto della campagna vaccinale: l'acquisto delle dosi. Draghi è stato chiarissimo: nessuna trattativa autonoma. Luca Zaia, governatore del Veneto, insiste: «Abbiamo bisogno di vaccini come il pane e spero che il Governo si decida a liberarsi le mani». Il leghista incassa la sponda del presidente De Luca. Mentre il neopresidente eletto della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, getta acqua sul fuoco: «Regioni determinate a raggiungere obiettivi fissati dal piano vaccini».
Figliuolo, che ieri ha incontrato il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, non nasconde i timori per le dosi: «Le preoccupazioni per gli approvvigionamenti ci sono però AstraZeneca ha assicurato che quel dimezzamento del prossimo arrivo che era di circa 340mila sarà compensato da qui a fine mese con ulteriori dosi aggiuntive che andranno su quelle di fine mese». Intanto giovedì prossimo il ministro della Salute Roberto Speranza sarà alla Camera per un'informativa urgente sul dossier vaccini.
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