Distanze su treni, bus e metro. Ancora mascherine e sacrifici

Il nuovo decreto: capienza del 50% sui mezzi pubblici. Dubbi su discoteche e stadi. Via libera solo alle crociere

Distanze su treni, bus e metro. Ancora mascherine e sacrifici

L'Italia resta «semicongelata». E per gli italiani ancora un periodo di «costi, sacrifici e disagi». Mascherina nei luoghi chiusi. Distanziamento di un metro anche sui treni regionali e per i trasporti locali. Assembramenti vietati. E per tornare nelle discoteche e negli stadi si valuterà l'evoluzione epidemiologica delle prossime settimane. Via libera invece alle crociere probabilmente dalla prossima settimana.

Il mantra del ministro della Salute, Roberto Speranza, resta lo stesso dall'inizio dell'emergenza. Lo ha ripetuto ieri alla Camera durante il Question time e lo ribadirà oggi al Senato annunciando l'arrivo del nuovo dpcm che non si scosterà sostanzialmente dall'ultimo provvedimento. Per il Comitato tecnico scientifico vanno mantenute quelle regole di sicurezza che fino ad ora hanno permesso al nostro Paese di contenere la diffusione del coronavirus. Speranza è andato alla Camera anche per difendere la scelta di ripristinare il distanziamento sui treni che possono mettere a disposizione soltanto il 50 per cento dei posti. Decisione che ha provocato polemiche ma soprattutto grandissimi disagi per i viaggiatori che si sono visti cancellare il viaggio senza preavviso.

«Siamo in una fase migliore ma guai a dire che è tutto finito: anche senza andare troppo lontano ci sono diversi casi europei - avverte Speranza- Ecco perché quell'ordinanza era necessaria. Conosciamo costi, sacrifici e disagi ma non possiamo vanificare il lavoro incredibile svolto negli ultimi mesi».

E il ministro lascia intendere che la misura del distanziamento deve essere rispettata in tutti i mezzi di trasporto dove si rischia affollamento e dove non esiste la possibilità di «sanificare» l'aria come negli aerei. In aereo, spiega il ministro, il Comitato Tecnico Scientifico ritiene ci sia «un ricambio d'aria che permette di mantenere i posti al 100%».

Ma in tutte le altre occasioni, precisa, «le regole devono rimanere invariate: utilizzo della mascherina, distanziamento di almeno 1 metro e il lavaggio frequente delle mani. Questo si capirà nel nuovo Dpcm».

Non caso il ministro ha sollecitato la collaborazione di tutte le regioni visto che in molte il distanziamento sui mezzi pubblici è saltato. «Con le regioni c'è un confronto in corso», aggiunge Speranza che evidenzia come questi sacrifici ci abbiano permesso di avere l'incidenza più bassa di casi per centomila abitanti in Europa nelle ultime due settimane di luglio: il 5,7 contro ad esempio il 75,1 della Romania e il 53,6 della Spagna.

Dovrebbe dunque restare sospesa la richiesta di Paola De Micheli, ministro dei Trasporti, che chiedeva di arrivare almeno all'80 per cento della capienza. Proposta che potrebbe essere accolta se fosse possibile garantire la distanza di un metro tra i passeggeri e sopratutto evitando la posizione «faccia a faccia». Intanto la Toscana si è già adeguata e ieri con una nuova ordinanza ha recepito le indicazioni del governo per tutto il trasporto pubblico.

Non dovrebbe essere introdotto l'obbligo del termoscanner per uffici pubblici e privati anche se è raccomandato.

Restano le regole precedenti anche per le discoteche dove il rischio di assembramento è troppo alto. E non sarebbero previste aperture neppure per il ritorno dei tifosi negli stadi.

Per gli esperti occorre aspettare. Aperture invece per le fiere dove sia possibile mantenere il rispetto del distanziamento. É stato lo stesso premier Giuseppe Conte invece ad annunciare che dal 10 agosto potranno ripartire le crociere.

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