Dolci e cori in strada per festeggiare: "Bashar, sei il prossimo"

Canti per ringraziare Netanyahu e minacce al leader siriano. Già 50mila in fuga dagli attacchi aerei

Dolci e cori in strada per festeggiare: "Bashar, sei il prossimo"
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Offrono dolci ai passanti, ballano, intonano cori e ringraziando Benjamin Netanyahu sventolando le bandiere.

La gente scende in strada, sia in Libano sia in Siria (nell'area di Idlib), dopo l'annuncio della morte del leader di Hezbollah Nasrallah. Qualcuno non aspetta nemmeno la conferma ufficiale dall'esercito israeliano talmente ha voglia di festeggiare. «Hassan è volato, volato via, fra poco anche te, Ya Bashar» è uno degli slogan, riferito al leader siriano Bashar al Assad, intonato nelle piazze e riportato sui social. Il movimento sciita libanese filo iraniano Hezbollah, e in particolare il suo leader, hanno molti nemici sia nel Libano, diviso tra varie confessioni religiose e politiche, sia in Siria, a causa dell'asse tra il governo Assad, il movimento libanese e l'Iran, osteggiato da altre fazioni siriane.

Chi ha festeggiato? La zona di Idlib è sotto il controllo del gruppo salafita Hayat Tahrir al-Sham (sunnita), erede di Jabhat al-Nusra, organizzazione legata allo Stato Islamico. Hts governa oggi la regione di Idlib, malgrado i tentativi del governo, finora infruttuosi, di riconquistare la zona. L'area di Idlib ospita tra 3 e 4,5 milioni di persone, molti dei quali sono rifugiati interni provenienti da altre parti della Siria.

Sono arrivati a quota 50mila i cittadini libanesi e siriani che vivono in Libano che sono entrati in Siria per fuggire agli attacchi aerei israeliani, mentre ben oltre 200mila sono gli sfollati all'interno del Libano a causa della guerra di Israele contro il Paese dei Cedri.

I dati arrivano dall'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati Filippo Grandi, via social: «Sono in corso operazioni di soccorso, anche da parte dell'Unhcr, per aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno, in coordinamento con entrambi i governi» conclude.

Durante la guerra civile siriana, centinaia di migliaia di persone (1,5 milioni secondo il governo di Beirut) si erano rifugiate nel vicino Libano per sfuggire alle atrocità che si consumavano in Siria; ora, con l'attacco di Israele diretto contro Hezbollah, il flusso si è invertito e sono i libanesi che si rifugiano in Siria.

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati collabora con il governo siriano e i partner per accelerare la sistemazione di coloro che arrivano nel Paese. I funzionari hanno affermato che la Siria stava consentendo ai cittadini libanesi di entrare per un periodo di tempo non specificato, a condizione di esibire un documento di identità.

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