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Ma Donald non pensa alla resa. E ora parte l'inchiesta per frode

Il tycoon fa causa al segretario di Stato della Pennsylvania. Il ministro della Giustizia: sì all'indagine, accuse rilevanti

Ma Donald non pensa alla resa. E ora parte l'inchiesta per frode

«Vinceremo». Donald Trump su Twitter rilancia la convinzione di dimostrare l'esistenza di brogli e frodi elettorali in grado di ribaltare il risultato delle urne. Il presidente americano parla di «grandi progressi» sul fronte del conteggio dei voti, e afferma che «i risultati cominceranno ad arrivare la prossima settimana».

Mentre il ministro della giustizia William Barr autorizza il suo dipartimento a indagare su «accuse rilevanti» di frode elettorale. Le indagini, precisa, possono essere avviate «se ci sono accuse di irregolarità chiare e apparentemente credibili che, se riscontrate realmente, potrebbero potenzialmente impattare sul risultato elettorale di un singolo stato». Intanto, la campagna del tycoon ha fatto causa al segretario di stato della Pennsylvania, Kathy Boockvar, sostenendo che il sistema di conteggio delle schede per posta è stato meno rigoroso di quello dei voti in persona. Un «doppio standard» che rappresenta una «violazione costituzionale», spiegano dallo staff di The Donald. L'accusa lascia presagire l'intenzione di arrivare in fondo alla questione, fino a portare il caso davanti alla Corte Suprema. Secondo importanti osservatori giuridici, il presidente ha ottime probabilità di ottenere il riconteggio in Pennsylvania (decisiva per la vittoria di Biden) ed anche di ribaltare il risultato nel Keystone State, che assegna 20 grandi elettori. Anche la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, ribadisce come le «elezioni siano lontane dall'essere finite»: «al contrario dei nostri avversari non abbiamo niente da nascondere», prosegue, mentre viene «censurata» da Fox News, che decide di tagliare il collegamento con la giustificazione che non possono trasmettere disinformazione. Il servizio viene interrotto mentre McEnany afferma: «Vogliamo che ogni voto legale sia contato e vogliamo che ogni voto illegale...». A quel punto interviene il giornalista sottolineando: «Sta accusando la controparte di frode e di voto illegale. A meno che non abbia le prove per sostenere questa tesi, non posso continuare a mostrarvi queste immagini».

In ogni caso, stando a fonti repubblicane citate dalla Cnn, la famiglia Trump sta già guardando all'ipotesi di una ricandidatura del tycoon nel 2024 se la battaglia legale non andasse a buon fine. Mentre il primogenito del presidente Donald Jr e la fidanzata Kimberly Guilfoyle, ex volto tv di Fox, vorrebbero puntare a una scalata dei vertici del Grand Old Party. Un piano che potrebbe vedere loro stessi rivestire ruoli chiave nel Comitato nazionale repubblicano, oppure la scelta potrebbe essere quella di sostenere alla guida una personalità di fiducia, come il consigliere di lunga data della campagna di The Donald, David Bossie. E visto il sostegno che il Comandante in Capo continua ad avere tra gli elettori, una parte del Gop preferirebbe questa ultima soluzione piuttosto che tagliare fuori i Trump dopo la sconfitta. Il New York Times afferma che il presidente sta indirizzando i fondi raccolti durante la campagna elettorale al nuovo politically action committe «Save America», fondo che potrebbe essere usato per finanziare le sue future attività politiche. Sulla battaglia legale in corso, invece, è intervenuta anche la prima moglie, Ivana Trump: in un'intervista a People, spiega che a Donald «non piace perdere, quindi si batterà». Nel frattempo, dopo aver silurato il capo del Pentagono Mark Esper, il presidente ha rimosso il numero uno del programma federale che produce il rapporto sul cambiamento climatico, Michael Kuperberg.

E come riporta il sito Axios, le prossime «illustri» teste a cadere nell'amministrazione Usa potrebbero essere quella della direttrice della Cia, Gina Haspel, e quella del direttore dell'Fbi, Christopher Wray.

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