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Dosi in vacanza, il governo chiude: "Fatele a casa o piano a rischio"

Il ministro Gelmini: "Bene se qualche Regione farà qualcosa di più ma rispettare le priorità". In Italia 10 milioni di immunizzati con due dosi. Studio inglese frena sulla cura agli under 15

Dosi in vacanza, il governo chiude: "Fatele a casa o piano a rischio"

Con più di dieci milioni di italiani immunizzati e oltre 30 che hanno ricevuto almeno la prima dose la campagna vaccinale segna un deciso cambio di passo. Bene anche le dosi giornaliere che il 20 e il 21 hanno abbondantemente superato il mezzo milione. Con questo ritmo nei primi giorni di settembre il 70 per cento della popolazione dovrebbe essere coperto. Anche se tra gli scienziati c'è chi non condivide lo slittamento dei tempi della seconda dose che potrebbe rappresentare una smagliatura nella copertura contro il vaccino.

L'accelerazione viene sottolineata dal ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini che apprezza il lavoro del commissario straordinario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo che ha dato «una cornice regolatoria uguale» a tutte le regioni e ha semplificato il sistema velocizzandolo. Sulla questione dei vaccini in vacanza il ministro è categorico. La Gelmini dice «no» alla possibilità di fare il vaccino in vacanza. «La seconda dose in villeggiatura? Rischierebbe di compromettere i piani della campagna vaccinale. Il generale Figliuolo ci tiene alle priorità e bisogna seguire il piano generale, dobbiamo mettere in salvo gli over 70 e 60 che non lo hanno ricevuto- dice la Gelmini- Va rispettato il piano generale. Si può tornare dalla vacanza per fare il vaccino».

Diversa però è la questione attualmente allo studio del governo sulla quale c'è stata un'apertura da parte del generale che si è detto possibilista rispetto all'ipotesi di vaccinare chi si ferma in una determinata località almeno per tre settimane, pensando soprattutto ai lavoratori stagionali per i quali sembra giusto offrire l'opportunità di avere il richiamo nel luogo di lavoro. Con il governatore della Liguria, Giovanni Toti, si è pure valutata la possibilità di un'iscrizione temporanea al servizio sanitario di riferimento per registrare l'avvenuta vaccinazione. L'incognita resta sempre quella delle dosi che si andrebbero ad aggiungere a quelle previste per i residenti. E in Liguria da oggi potranno prenotare tutti gli over 18 anni ma avranno a disposizione soltanto i vaccini a vettore virale Astrazeneca e J&J.

Da oggi partiranno le prenotazioni per vaccinarsi nelle 11.500 farmacie che hanno aderito alla campagna e nelle quali per ora si troverà soltanto Johnson & Johnson. Il traguardo dell'immunizzazione degli anziani è ancora lontano. L'80 per cento degli over 80 oramai ha avuto la seconda dose. Ma nella fascia 70/79 siamo fermi al 28,7 per cento per i richiami e le cose vanno peggio nella fascia 60/69 con i richiami fermi al 20,5 con la Toscana al 14,4 e Trento addirittura al 6,7.

Chiusa la partita degli anziani fragili verrà il turno dei più giovani. E se l'Ema, l'Agenzia europea per i farmaco, sta per dare il via libera alle somministrazioni di Pfizer per la fascia 12/15 anni dall'Inghilterra arriva un altolà rispetto alle vaccinazioni dei più piccoli. Uno studio firmato da una quarantina di scienziati e pubblicato sul The Telegraph invita alla cautela ricordando che al di sotto dei 15 anni non sono state registrate vittime di Covid tra i ragazzi sani. All'appello ha risposto il portavoce dell' agenzia regolatoria del farmaco britannica, assicurando che verranno esaminati tutti i dati clinici prima di dare il via libera per il vaccino anche dai sei mesi ai 12 anni sia per Moderna sia per Pfizer. Un via libera atteso per l'inizio del prossimo anno, 2022.

Gli scienziati invocano il principio di precauzione ricordando che «i potenziali benefici sono chiari per gli anziani e vulnerabili ma per i bambini, l'equilibrio tra benefici e rischi sarebbe molto diverso».

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