Ci sono l'emergenza energia e i decreti da adottare per sostenere famiglia e imprese. E oltre agli affari correnti c'è la corsa per centrare gli obiettivi del Pnrr e ottenere i finanziamenti dall'Unione europea. Ieri Mario Draghi ha imposto un'accelerazione ai ministri. In Consiglio dei ministri ha dettato un cronoprogramma dei lavori che traccia il percorso d'autunno, al netto di quello che accadrà quando si insedierà un nuovo governo. Sarà comunque uno «sforzo eccezionale richiesto alle amministrazioni coinvolte per i prossimi due mesi», ha detto il sottosegretario Roberto Garofoli. Si dovranno realizzare entro ottobre 20 obiettivi, oltre il 50% di quelli previsti dal piano in scadenza a fine anno. Insomma, bisogna correre e addirittura anticipare alcuni target: il programma è portare a casa undici obiettivi a settembre (anziché tre) e nove entro ottobre (quando non erano contemplate scadenze). Quanto ai mesi di novembre e dicembre si dovranno centrare i 26 traguardi in scadenza, per un totale di 55, che saranno poi verificati con la Commissione europea per il via libera all'erogazione dei fondi.
Palazzo Chigi ha già scattato una fotografia di quanto fatto finora: nove i traguardi del piano di ripresa e resilienza che sono stati raggiunti per adesso, di cui otto in anticipo sulla scadenza prevista per il quarto trimestre 2022. Sono i piani di investimento per progetti di rigenerazione urbana presentati dalle città metropolitane, la strategia di investimento dei fondi della Bei per i piani urbani integrati, la riforma delle commissioni tributarie, il piano d'azione per la bonifica dei siti orfani, l'aggiudicazione degli appalti per la progettazione e la realizzazione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario. E ancora: il via libera alla semplificazione delle procedure per la pianificazione strategica del sistema portuale italiano e delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing (lo spegnimento dei motori navali durante l'ormeggio in porto). Semaforo verde acceso sulla legislazione primaria in materia di formazione del personale scolastico e sull'istituzione della nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Dei quattro traguardi in scadenza al 30 settembre 2022, uno risulta conseguito, mentre per gli altri tre si prevede il rispetto della deadline. Tra gli otto obiettivi da anticipare ci sono: il sistema di certificazione della parità di genere e i relativi meccanismi di incentivazione per le imprese, l'entrata in vigore della legge sulla concorrenza 2021, con l'adozione di un provvedimento legislativo d'urgenza. C'è il piano di rafforzamento 2021-23 dei centri per l'impiego, il decreto ministeriale di adozione del piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso. A ottobre dovranno essere pronti gli atti delegati per la riforma del processo civile e penale e l'aggiudicazione dell'appalto per la ferrovia ad alta velocità sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania.
In Cdm Draghi ha ricordato che in questa fase di «disbrigo degli affari correnti», il governo rimane impegnato nell'attuazione delle leggi. Con una campagna elettorale in corso il rischio è che l'arretrato si accumuli e che molti provvedimenti cadano nel vuoto. L'obiettivo è ridurlo al minimo entro fine ottobre e rendere operativi i provvedimenti già approvati con i relativi decreti attuativi.
Gli uffici, ha fatto sapere Palazzo Chigi, hanno elaborato per i mesi di settembre e di ottobre dei target «molto ambiziosi» per ridurre l'arretrato. Restano infatti da attuare 243 decreti, di cui 120 decreti da adottare a settembre e 123 ad ottobre. Una corsa contro il tempo.
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