«Cordoglio e partecipazione» per il dolore della famiglia di Camilla ma la campagna vaccinale «prosegue senza timori né incertezze». Le parole del premier Mario Draghi sulla tragica fine di Camilla Canepa, la ragazza morta per trombosi a pochi giorni dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca, non lasciano spazio a un rischio di ricadute sul piano di immunizzazione della popolazione. Si tratta di una grave e dolorosa perdita che però non deve sollevare dubbi sull'efficacia e la sicurezza dei vaccini né rallentare la campagna vaccinale.
Inevitabilmente però l'ennesimo cambio di rotta sulle indicazioni per le somministrazioni del vaccino di Oxford ha generato forti preoccupazioni da parte di chi poi materialmente gestisce i vaccini, le Regioni, nel rapporto con i cittadini sempre più disorientati. E ieri infatti il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ribadito il parere scientifico sulla sicurezza sia di AstraZeneca sia della vaccinazione eterologa, il richiamo effettuato con prodotto diverso, Pfizer o Moderna. Rassicurazioni sostenute dalle, attese, dichiarazioni di Draghi. «Ogni confusione sui vaccini è stata chiarita dal ministro: non mi risultano incertezze, anzi c'è mi pare una adesione spontanea delle Regioni - afferma il premier dalla Cornovaglia al termine del G7 - Dopo aver sentito il generale Figliuolo mi sento di rassicurare che il piano vaccinale continua, non vi sono timori né incertezze». La morte di una ragazza di 18 anni è «una cosa che non doveva avvenire» ma «Speranza ha chiarito tutto e ha specificato come comportarsi con i vaccini e con le seconde dosi. Su questo ormai la situazione è chiara. In tutto questo è molto complicato ricostruire responsabilità».
Le parole di Speranza suonano soprattutto come una sferzata ai governatori che di fronte alle nuove indicazioni si sono detti in difficoltà rispetto a una riorganizzazione delle somministrazioni e preoccupati per le dosi di vaccini mRna a disposizione. «Le Regioni devono adeguarsi alle nuove indicazioni del governo, su AstraZeneca si allineino ai piani nelle prossime settimane - dice Speranza - il messaggio su AstraZeneca è chiaro: evitare l'uso sotto i 60 anni e questo vale sia per la prima sia per la seconda dose e per questo per la seconda dose si useranno vaccini mRna. Questa è una posizione chiara, netta delle nostre autorità».
Speranza ribadisce che «Ema è molto chiara per AstraZeneca e dà una indicazione di possibilità di utilizzo dai 18 anni in su» ma per un principio di massima cautela «i nostri scienziati, il ministero e Aifa, indicano l'uso di AstraZeneca sopra i 60 anni sia per la prima sia per la seconda dose». Molti fra i cittadini che hanno già avuto la prima dose con AstraZeneca sono restii a sottoporsi a una vaccinazione eterologa nel timore di fare «da cavie». Speranza rassicura. «Ci sono studi incoraggianti che indicano una risposta addirittura migliore. Dobbiamo affidarci ai nostri scienziati», insiste il ministro ricordando che ad esempio in Germania da metà aprile il richiamo viene effettuato con vaccini mRna per gli under 60. Sulla questione interviene anche il professor Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico. Parlare di cavie a proposito delle persone vaccinate è «una stupidaggine» taglia corto Abrignani «i vaccini ci hanno salvato la vita, non sono il problema, sono la soluzione». Resta aperto il dossier Johnson&Johnson, il monodose a vettore virale. «Era già vigente una raccomandazione per l'utilizzo sotto i 60 anni.
Il Cts ha riconosciuto la forza di questo vaccino monodose», conclude Speranza.Sul rischio varianti dall'Inghilterra è lo stesso Draghi a chiarire che se la situazione in Uk peggiora si ripristinerà la quarantena per gli arrivi.
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