L'elezione di Macron chiude la snervante guerra di riposizionamento che i politici nostrani hanno portato avanti negli ultimi quindici giorni. Cioè per tutto il periodo della campagna elettorale del ballottaggio. Perché non tanti hanno mantenuto ferma la propria posizione lungo tutte queste presidenziali. Forza Italia da subito si era schierata con il presidente uscente, rassicurata dal suo atlantismo convinto. Mentre lo stesso Enrico Letta ha cambiato cavallo in corsa dopo il magro bottino ottenuto al primo turno dalla sindaca di Parigi, la socialista Anne Hildago (e ieri sera, a risultato confermato, scriveva sui social: «Grande giorno per la Ue. Siamo tutti più forti»).
I primi a festeggiare la riconferma all'Eliseo di Macron sono stati i rappresentanti di Italia viva. «Altri cinque anni di buon governo saldamente europeista. Buon lavoro Monsieur le Président» è il tweet pubblicato a urne ormai chiuse dal profilo del partito di Renzi. E la chiave europeista è un po' il leit-motiv dei commenti sulla rielezione di Macron. «Una bella notizia per l'Europa, e anche per l'Italia - commenta la ministra azzurra Mariastella Gelmini -. Ora Ue determinata nel cercare una via d'uscita al conflitto in Ucraina, e nel costruire sempre più un'unità politica, economica e di difesa». Un risultato, quello dell'Eliseo, che «avrà un forte impatto anche in Italia» spiega l'altro ministro azzurro Renato Brunetta.
La sintesi degli effetti del voto francese è tutta nelle parole del premier Mario Draghi. «La vittoria da parte di Emmanuel Macron nelle elezioni presidenziali francesi è una splendida notizia per tutta l'Europa - commenta il nostro presidente del Consiglio -. Italia e Francia sono impegnate fianco a fianco, insieme a tutti gli altri partner, per la costruzione di un'Unione europea più forte, più coesa, più giusta, capace di essere protagonista nel superare le grandi sfide dei nostri tempi, a partire dalla guerra in Ucraina». Anche chi come Luigi Di Maio aveva in passato assunto posizioni dialettiche nei confronti del governo francese ora si ritrova convintamente tra coloro che esultano per la conferma dell'inquilino dell'Eliseo. «È solo con una forte spinta europeista che potremo continuare a portare avanti, tutti insieme, importanti battaglie a sostegno dei cittadini, anche in Europa», scrive su Twitter il ministro degli Esteri. E il leader grillino, Giuseppe Conte, che fino alla vigilia del voto aveva evitato di mostrare preferenze, ora esulta per la sconfitta della «destra di ispirazione xenofoba». Nei commenti alla vittoria di Macron si possono evidenziare altri temi. Come quello che riguarda la crisi tra Russia e Ucraina. Lo stesso segretario dem vede in Putin uno degli sconfitti delle presidenziali francesi, visto che il leader russo non ha nascosto simpatie per la Le Pen. E una lettura politica del voto la offre anche l'azzurro Antonio Tajani: «Il voto conferma che la destra sovranista non vince». «La rielezione di Macron - gli fa eco Licia Ronzulli - racconta una verità: la destra da sola non vince e non governa. È una lezione che vale anche per l'Italia». Tema, questo, ripreso anche da Carlo Calenda. «Un risultato decisivo per la Ue - dichiara il leader di Azione -, nel momento in cui abbiamo la guerra ai confini. Bravo Macron. Adesso occorre costruire anche in Italia un'alternativa a populisti e sovranisti».
Sul fronte opposto si registra il messaggio di
Matteo Salvini(nel tondo, ndr) alla perdente: «Complimenti Marine! Sola contro tutti hai raccolto il voto di 13 milioni di francesi, una percentuale mai vista prima. Avanti insieme, per un'Europa fondata su lavoro, famiglia e sicurezza».
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