Draghi al Quirinale? Perché non è scontato...

La corsa per il Quirinale è già partita e Mario Draghi potrebbe non essere il prescelto: troppi ostacoli lo separano dal Colle

Draghi al Quirinale? Perché non è scontato...

Sergio Mattarella non intende fare il bis al Quirinale. L'ha detto e ripetuto in più occasioni e con l'avvicinarsi del semestre bianco e, quindi, dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica, la ricerca di un nome è sempre più spasmodica. Quello di Mario Draghi è da sempre in cima alla lista ma sarebbero numerosi gli ostacoli che l'attuale presidente del Consiglio deve superare per raggiungere il Quirinale, come spiega Marco Antonellis su Tpi.it.

Le indiscrezioni raccolte dal giornalista nei pressi di Palazzo Colonna vanno in una direzione diversa rispetto a quella sussurrata pubblicamente, perché pare non siano solo i partiti a non volere Mario Draghi come successore di Sergio Mattarella al Quirinale. Come spiega Antonellis, infatti, se da un lato è vero che i partiti vorrebbero che l'ex presidente della Bce restasse al suo posto il più a lungo possibile, dall'altra ci sarebbero i "poteri forti" a frenare la sua rincorsa verso il Colle. Dal punto di vista dei partiti, infatti, la presenza di Mario Draghi è una garanzia di stabilità e di autorevolezza anche a livello internazionale, che nessun leader politico attualmente è in grado di eguagliare con così ampio consenso. I ruoli ricoperti dal premier prima della sua salita a Palazzo Chigi erano superpartes a livello politico.

In più c'è il nodo delle Camere. Se Mario Draghi salisse al Quirinale potrebbe scioglierle per eleggere un nuovo parlamento prima della scadenza naturale del 2023, "ma non sta scritto da nessuna parte che se Super Mario andasse al Quirinale scioglierebbe immediatamente le Camere", dicono da piazza Colonna. Questa è un'operazione che potrebbe fare qualunque nuovo presidente della Repubblica. Se Draghi dovesse salire al Colle, Marta Cartabia potrebbe prendere le chiavi di Palazzo Chigi per l'anno che manca alle elezioni e per molti potrebbe essere il presidente del Consiglio "ponte" perfetto per traghettare l'Italia alle urne.

Il Quirinale è indubbiamente la meta desiderata da Mario Draghi, che si è buttato nella fossa dei leoni di Palazzo Chigi convinto di ricevere in cambio un gesto di riconoscenza. Ma, come spiega Marco Antonellis, il Deep State sembra avverso a questa soluzione. "Ci sono interi pezzi di establishment che non gradiscono affatto un eccessivo accentramento di potere nelle mani di Mario Draghi", ha spiegato al giornalista di Tpi.it chi conosce bene le dinamiche di Palazzo.

"Ora a palazzo Chigi, domani al Quirinale. Draghi è un uomo che sa comandare e soprattutto decide da solo; se arrivasse al Colle nessuno toccherebbe più palla per anni", si sussurrerebbe nelle stanze del potere.

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