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Draghi riparte dal decreto Sostegni

Il pacchetto da 40 miliardi entro giovedì in Cdm. Il nodo governance del Recovery

Draghi riparte dal decreto Sostegni

L'agenda Draghi riparte dal decreto Sostegni bis: il pacchetto di misure, 40 miliardi circa, dovrebbe incassare l'ok dal Consiglio dei ministri entro giovedì. Ma, dopo il «no» all'unisono allo sblocco dei licenziamenti ribadito dai sindacati il 1 maggio insieme al malessere per non essere stati coinvolti nel Recovery, risale la tensione. Con Mario Draghi «abbiamo un'ottima interlocuzione e ha ben presente cosa va fatto: qui c'è un nodo politico», ha detto ieri il presidente di Confindustria Carlo Bonomi su Rai 3 a Mezz'ora in più commentando il pnrr e le divisioni interne al governo. «Abbiamo chiesto la riforma degli ammortizzatori e delle politiche attive del lavoro un anno fa, non abbiamo avuto risposte», ha proseguito Bonomi: «Non si può salvaguardare il mondo del lavoro com'era, il pnrr provocherà una trasformazione, alcune filiere andranno in crisi».

Ma torniamo all'esecutivo, davanti un'altra settimana decisiva, tra provvedimenti economici, pagelle delle agenzie di rating e misure anti-Covid. Draghi ha da poco ottenuto i due più significativi risultati dal suo insediamento: l'invio del Piano nazionale di ripresa e resilienza a Bruxelles e il consolidamento della campagna vaccinale con 450mila dosi medie giornaliere. Sul Recovery la tabella di marcia è definita: il piano spedito da Draghi in Europa dovrebbe iniziare l'esame all'Ecofin del 18 giugno. Nel fine settimana, il presidente del Consiglio volerà a Porto per il Social Summit Ue. E il 7 maggio è atteso il verdetto di Moody's sul debito italiano. Sarà la prima pagella per l'esecutivo Draghi, la cui agenda è fitta di appuntamenti. Il primo scoglio sarà appunto il decreto Sostegni. Il governo punta al via libera entro giovedì. Un provvedimento da 40 miliardi: 35 miliardi destinati agli aiuti all'economia e altri 5 per gli investimenti del piano extra-Pnrr. Tra le misure, la sospensione delle cartelle esattoriali fino al 31 maggio: su questo punto non c'è ancora intesa. La Lega punta a un congelamento fino al 30 giugno. Nel decreto dovrebbero entrare la moratoria su prestiti e mutui e sospensione del canone Rai. A metà settimana il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, che oggi sarà in visita istituzionale in Puglia, terrà un vertice con Regioni e Enti locali per fare il punto sui prossimi Decreti del governo. In arrivo poi il Decreto semplificazioni: testo già redatto dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani. Si attende il via libera entro fine maggio. Tra i punti sul tavolo c'è il codice degli appalti: la Lega chiede la sospensione delle regole, incontrando il muro dei M5S. Già dalla prossima settimana il capo dell'esecutivo dovrebbe iniziare i colloqui con gli esperti in previsione del tagliando alle misure anti-covid, annunciato per metà maggio. I divieti dovrebbero cadere su due limitazioni: coprifuoco e riapertura anche al chiuso. Servirà un nuovo decreto per spostare il coprifuoco dalle 22 alle 23 e autorizzare l'attività di bar e ristoranti non solo all'aperto. Due temi su cui il confronto in maggioranza è serratissimo. Ma dal fronte di Forza Italia ostentano fiducia. Le due modifiche dovrebbero andare in porto. Con l'invio a Bruxelles del Pnrr, Draghi inizierà a pianificare la fase due: l'attuazione dei progetti. I primi fondi arriveranno in estate.

Il primo nodo è la governance.

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