Il farmacologo Silvio Garattini, direttore scientifico dell'Istituto di ricerche Mario Negri è decisamente per il «no». «La cannabis light è una droga a tutti gli effetti, bisogna fare un'adeguata valutazione dei rischi prima di liberalizzarla».
Ma c'è una legge che permette la coltivazione legale e centinaia di negozi che ormai la vendono in tutta Italia.
«Non è mai troppo tardi. È vero che questo nuovo mercato sta procurando un giro di affari di tutto rispetto. Ma si fa finta di difendere i giovani dalla droga e poi di fatto la mettiamo a loro disposizione nei negozi».
Qui si parla di bassissimo dosaggio.
«La cannabis è pericolosa soprattutto nei giovani che hanno notevole sensibilità al tetraidrocannabinolo. E Il basso dosaggio è relativo. Si parte dallo 0,2 ma si può arrivare allo 0,6% di concentrazione. E se un ragazzo si fuma due o tre spinelli rischia di avere quantità che provoca un effetto psicotropo dopante».
Quindi lei suggerisce uno stop alle vendite?
«Bisogna stare attenti a questo business. Ci sono prodotti che raggiungono anche il 12% di principio attivo e si possono vendere sotto banco. Chi controlla la merce?».
Dunque nessuna assoluzione per la cannabis.
«No, perché abbiamo a che fare con una droga particolarmente efficace che provoca danni soprattutto tra gli adolescenti».
Che tipo di danni?
«Molti hanno difficoltà di apprendimento, di concentrazione, c'è anche un
effetto cancerogeno nel fumare le cose. C'è perfino una maggiore incidenza alla predisposizione di malattie mentali. Insomma, il fumo da cannabis apre la porta ad altri tipi di droga da cui è molto difficile tornare indietro».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.