Politica

Dronero vince il ricorso Energia elettrica gratis per tutti fino al 2062

Il Comune piemontese batte il colosso anche in Cassazione e vince servizi per 11 milioni

Nadia Muratore

Dronero (Cunero) Apparentemente era una battaglia persa fin dall'inizio e invece un piccolo comune della provincia di Cuneo ha vinto, anzi stravinto, la sua causa contro il colosso dell'Enel che per i prossimi 43 anni dovrà fornire energia gratis al paese. Dopo sei anni di contenzioso la Corte di Cassazione ha «in parte respinto, in parte dichiarato inammissibile», il ricorso fatto da Enel al Tribunale superiore delle Acque a Roma contro il Comune di Dronero e quindi dovrà fornire gratis al capoluogo della Valle Maira, fino al 2062, energia elettrica per 1,5 milioni di kilowatt/ora all'anno. Tradotto in euro, il servizio elettrico che sarà erogato senza passare dalla bolletta supera gli 11 milioni.

«Un grande risultato per la nostra comunità - esordisce soddisfatto il sindaco di Dronero, Livio Acchiardi, commentando la sentenza definitiva della Cassazione -. Una vittoria storica, che porterà anche respiro al bilancio comunale». La vicenda che si è conclusa in questi giorni, risale al 2012 ed è la battaglia che il primo cittadino ha iniziato a combattere fin dai primi giorni del suo insediamento, nonostante tutti gli dicessero che stava lottando contro i mulini a vento. Alla fine la sua certezza di essere nel giusto e la sua caparbietà gli hanno dato ragione, trasformando Dronero in uno dei pochi - o forse l'unico - Comune italiano che ha vinto il suo ricorso contro il colosso dell'Enel, creando anche un precedente.

Ecco i fatti: l'Amministrazione sei anni fa cita in giudizio l'azienda per il mancato riconoscimento dei rimborsi sull'energia, previsti da una convenzione del 1995. A fronte della dismissione dell'allora «Azienda elettrica municipalizzata» - ossia impianti luce, utenze, centraline - e all'utilizzo del diritto di derivazione dell'acqua sul Maira, l'Enel si era infatti impegnata a fornire 1,5 milioni di kwatt/ora gratuiti, per 75 anni, con decorrenza retroattiva dal 1987 al 2062.

Accordo rispettato però solo fino al 2009. «I guai iniziano tra il 2005 e il 2006 - precisa il sindaco Acchiardi -, quando a pagare il debito subentra un nuovo organo statale, la Cassa conguaglio. Nel frattempo l'Enel si scioglie in diversi rami di azienda e quando anche la Cassa viene sciolta, i pagamenti non sono più stati fatti. Ho telefonato ovunque, sono andato personalmente a Roma negli uffici centrali dell'Enel ma ogni volta mi rimandavano a qualche altro ufficio. Un vero rompicapo, finché, dopo sei mesi di tentativi per trovare un accordo, ci siamo rivolti allo studio Scaparone di Torino e quindi abbiamo citato in giudizio la holding Enel».

Così dopo i vari quanto inutili solleciti, la causa viene presentata al Tribunale di Torino, quindi al Tribunale regionale delle acque e, in sede d'appello, al Tribunale superiore delle acque a Roma che a febbraio aveva confermato la sentenza dei colleghi torinesi. L'Enel ad aprile di quest'anno, aveva dovuto già pagare un milione e 848mila euro, equivalente «alla somministrazione di energia elettrica dal 2010 al 2016», una cifra utilizzata dal Comune per estinguere un mutuo sull'energia. Ma questa era solo l'antipasto, la vera vittoria è arrivata come regalo di Natale, con la sentenza definitiva della Cassazione, che porterà un risparmio di 270mila euro all'anno nelle casse comunali. «Quando ho ricevuto la bella notizia, mi sono messo a piangere - conclude il primo cittadino - Questi soldi permetteranno di chiudere i bilanci con maggior tranquillità e di ragionare su nuovi investimenti.

Dopo due mandati, tra due anni e mezzo, lascerò la poltrona con la grande soddisfazione di aver fatto qualche cosa di buono per la comunità di Dronero».

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