"Dubbi sul contratto. Saremo all'opposizione con responsabilità"

La capogruppo di Forza Italia assicura che la coalizione con Salvini e Meloni regge

"Dubbi sul contratto. Saremo all'opposizione con responsabilità"

Roma - Onorevole Mariastella Gelmini, nasce il governo Di Maio-Salvini. Qual è il suo giudizio?

«Se ci sono i numeri per far nascere un governo politico è giusto che governi. Dopo quasi 90 giorni si chiude una fase in cui il Paese ha rischiato una crisi politica, ha vissuto uno scontro istituzionale e sperimentato turbolenze dei mercati che avrebbero potuto mettere a repentaglio i risparmi, le pensioni e i mutui degli italiani. Non avremo nostalgia di veti, virate e posizioni irresponsabili. Ora mi auguro che questo governo possa fare il bene dell'Italia».

Come le pare la squadra?

«Non voglio dare giudizi sulle persone. Li aspettiamo alla prova dei fatti».

Quanto centrodestra c'è in questo governo?

«Sul contratto abbiamo molte perplessità. Di certo la maggioranza di governo non rispecchia la coalizione di centrodestra uscita vincente il 4 marzo. Gli elettori avevano premiato il centrodestra unito».

Quale sarà l'atteggiamento di Forza Italia?

«Non voterà la fiducia e sarà schierata all'opposizione per rispetto degli italiani che ci hanno votato. Incalzeremo gli amici della Lega affinché i contenuti di centrodestra siano prioritari e non marginali. L'impressione è che questo governo sia a forte trazione grillina. Noi saremo le sentinelle del programma e del patto con gli elettori. Sarà un'opposizione rigorosa, non pregiudiziale, ma senza sconti».

Vi siete pentiti del via libera a Salvini?

«Se l'Italia non si ritrova alle urne a luglio il merito è di Berlusconi. Di certo incalzeremo l'amico Salvini perché nel contratto il programma di centrodestra è relegato in poche righe. Ci batteremo per legittima difesa, pace fiscale, difesa delle pensioni, detassazione dei contratti dei nuovi assunti, fiscalità ridotta sulla casa e per una seria politica industriale che punti su crescita, sviluppo e impresa».

Il centrodestra si troverà di fronte a governi regionali di coalizione e all'alleanza Lega-M5S a livello nazionale.

«La coalizione di centrodestra resta salda. Il governo nasce grazie al gesto di responsabilità di Berlusconi, lealissimo verso Salvini. Il centrodestra è unito nelle regioni ed è maggioranza nel Paese».

Lega e Cinquestelle sono compatibili?

«Ci auguriamo che Salvini sul controllo dell'immigrazione faccia la sua parte. Sulla compatibilità ho dei seri dubbi. Noi siamo per il lavoro, non per il reddito di Stato, per il merito e non per l'assistenzialismo. Così come il giustizialismo e il pregiudizio verso le grandi opere sono quanto di più lontano dai nostri valori. Mi sembra evidente, poi, che ci sia un rischio marginalizzazione per il Meridione».

Flat tax più reddito di cittadinanza. E' possibile?

«Le coperture non ci sono e non vorremmo che a pagare fossero i cittadini. Il rischio che si ricorra a una patrimoniale e si finisca per impoverire e indebitare gli italiani c'è».

Teme uno strappo con l'Europa?

«Partiamo da un presupposto: il primo ad andare in Europa con la schiena dritta a mettere in discussione le regole europee è stato Berlusconi che per questo ha pagato un prezzo altissimo. Altra cosa, però, è minacciare l'uscita. Si tratta di una narrazione dannosa che non ci convince. Non è certo isolando l'Italia che si può cambiare l'Europa».

Cosa deve fare Forza Italia per rialzare la testa?

«Berlusconi dopo anni di ingiustizie è tornato eleggibile e questa è già una buona notizia.

Forza Italia vuole essere presente sui territori per dare voce a chi come gli amministratori locali ha quotidianamente contatti con i cittadini. Noi vogliamo il bene di questo Paese e per poterlo fare dobbiamo mantenere saldo il nostro rapporto con gli italiani. Questa sarà la priorità».

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