Show di Conte all'Aia contro il riarmo per dare l'assalto al Pd

L'ex premier con 15 rappresentanti della sinistra cerca la leadership del "fronte arcobaleno"

Show di Conte all'Aia contro il riarmo per dare l'assalto al Pd
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Un controcanto al "si vis pacem para bellum" evocato da Giorgia Meloni in Senato, una sfida a Elly Schlein, con l'orizzonte della guida del campo largo. Da Roma a L'Aia, il leader del M5s Giuseppe Conte riunisce nella città olandese quindici rappresentanti da undici paesi europei, in concomitanza con il vertice Nato, per dire no al riarmo. Un'"internazionale pacifista" a prevalenza sinistra radicale, ma con venature rossobrune. Tutti uniti contro l'aumento delle spese per la difesa al 5% del Pil. "Ci impegniamo a unire le voci di tutti coloro che gridano per la stessa causa: se vuoi la pace, prepara la pace, sempre e ovunque", è appunto la conclusione della lettera finale dei partecipanti al contro-summit convocato da Conte. Una replica indiretta alla citazione del motto latino fatta da Meloni nell'Aula di Palazzo Madama.

Ma la vera sfida a distanza è con il Pd, che ieri soprattutto nelle sue componenti riformiste ha attaccato il M5s per un passaggio della sua risoluzione parlamentare in cui si parlava di ritorno al gas russo, dopo la fine della guerra. "Se dal Pd vogliono fare polemiche... Ma io sono testardamente concentrato per costruire un'alternativa di governo". Da notare l'avverbio "testardamente", a fare il verso al mantra "testardamente unitario" della segretaria dem Schlein. Il resto è un attacco lancia in resta alla strategia del riarmo, utile anche a imporsi come ariete pacifista del campo largo, con l'orizzonte di ipotetiche primarie di coalizione del centrosinistra. Un possibile appuntamento a cui Conte vuole arrivare cavalcando l'onda del no alle armi, con il sogno di essere il candidato premier dei progressisti e l'obiettivo, di certo più realistico, di far pesare i suoi voti per ottenere il più possibile nel caso i progressisti dovessero tornare al governo.

E, dunque, Conte sorpassa a sinistra il Pd sulla pace. Il parlamento olandese de L'Aia è il palcoscenico da cui parte la campagna anti-riarmo. Con una promessa finale: "La prossima iniziativa sarà a Roma". Intanto, in Olanda, Conte bolla l'obiettivo atlantico del 5% del Pil per le spese in difesa come "un suicidio sociale".

"Incontriamo persone che ci chiedono un'alternativa alla soluzione, che ci propongono nel deserto della politica, che dice frattanto noi ci armiamo", incalza ancora l'ex premier, proprio mentre si apre il vertice Nato. Poi un'altra frecciata alla sinistra, con l'endorsement per il socialista spagnolo Pedro Sanchez, che da capo del governo si è espresso decisamente contro il riarmo, a differenza del Pd diviso tra riformisti e schleiniani. "Apprezziamo un leader come Sanchez che dice per il mio popolo non è una priorità investire sulle armi", insiste il pentastellato.

E poi la bordata al segretario generale della Nato, Mark Rutte, secondo cui "l'attacco degli Usa in Iran non è in contrasto col diritto internazionale". "Se per giustificare a posteriori iniziative che sono in aperta violazione del diritto internazionale dobbiamo addirittura affermare che in Occidente riscriviamo le norme a seconda degli attacchi che facciamo in giro per il mondo, significa perdere la residua credibilità dell'Occidente", dice Conte.

Nella dichiarazione finale i partecipanti al contro summit parlano di "invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia" e di "doppio standard" sull'attacco Usa all'Iran.

Sul palco si alternano esponenti di The Left, i rossobruni tedeschi della Wageknecht, verdi e il testo finale è firmato pure dall'ex leader dei laburisti inglesi Jeremy Corbyn. Si collega la ministra del Lavoro spagnola Yolanda Diaz. Sfida alla Nato e al Nazareno.

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